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Articolo 21 - Editoriali
A Gubbio, stampa e cultura alleanza contro il conformismo
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di Federico Orlando

FEDERICO ORLANDO risponde ai lettori
da "Europa"

Cara Europa, è stato molto interessante per noi, giovani aspiranti giornalisti, seguire qui a Gubbio la prima giornata degli Stati generali dellâ??informazione, promossi dalla Federazione nazionale della Stampa, dalla Cgil-informazione, da Articolo 21 e le altre sessanta e più associazioni di professionisti (attori, registi, scrittori, operatori, giornalai, distributori, musicisti,ecc.) che hanno costituito il â??Comitato per la libertà e il diritto dellâ??informazioneâ? a difesa della libertà di pensiero e dâ??informazione nello spirito della Costituzione.Questo fronte si era presentato alle forze politiche e culturali del Paese nello scorso gennaio, con gli Stati generali allâ??Auditorium di Roma: da dove, fra lâ??altro, fu rilanciata la proposta di Europa â??per Biagi senatoreâ?. Oggi, dopo circa quattro mesi da allora, e con tanti fatti avvenuti in Italia e nellâ??Unione europea (dalla legge Gasparri al voto del parlamento di Strasburgo contro le concentrazioni monopolistiche in Italia), abbiamo potuto prendere atto del programma â??politicoâ? elaborato dai gruppi di lavoro in cui si è articolato quel fronte di forze, appunto il Comitato per la libertà e il diritto allâ??informazione.Attendiamo altri arricchimenti dal programma della seconda giornata prevista qui a Gubbio, quella di sabato 22. Ma ci hanno molto convinto i 10 punti del documento, di cui vorremmo sottolineare i primi tre: 1) è necessario inserire nella imminente Costituzione europea una disposizione speci fica sulla necessità di garantire il pluralismo dei media.Quei diritti civili insopprimibili, che sono a rischio in Italia come ha già osservato il parlamento di Strasburgo, potrebbero essere messi in discussione anche in altri paesi recentemente approdati allâ??Unione; 2) è necessario ma non sufficiente che il prossimo Parlamento europeo voti regole comuni a tutti gli Stati membri in materia di conflitto dâ??interesse e di incompatibilità politiche, nonché una direttiva sulla proprietà dei mezzi di comunicazione per limitare il potere degli oligopoli. A tale normativa va affiancata una Autorità europea di vigilanza sui mercati delle comunicazioni e dellâ??audiovisivo, a tutela dei diritti e della diversità culturale; 3) occorreranno politiche comunitarie e nazionali per lâ?? audiovisivo, per stimolare la produzione e nuove imprese, affinché i network dominanti non impongano una soffocante omogeneità di contenuti. Non ci dilunghiamo sugli altri punti , che riguardano i nuovi alfabeti, le politiche industriali e del lavoro, lo statuto dellâ??impresa editoriale e la carta delle libertà, i servizi pubblici radiotelevisivi, lâ??informazione stampata come servizio, il copyright, la rete e il diritto allâ??informazione e alla conoscenza, e infine lâ??appello ai candidati europei. Vogliamo però far sapere ai promotori degli Stati generali di Gubbio che condividiamo anche questi contenuti e li ringraziamo per la prospettiva che offrono a noi giovani di poter lavorare in un sistema della comunicazione non asservito al potentato economico e politico di turno. Ci auguriamo che chi sarà eletto in Europa tenga conto di questo programma e si adoperi a realizzarlo.

(CARLO CENTRITTI, M. ANTONIETTA CIOLFI, GUBBIO)

Cari amici, vi rispondo brevemente, sia perché avete occupato quasi tutto lo spazio della rubrica (e avete fatto bene: ogni tanto è giusto che il giornale lo scrivano i lettori), sia perché mi pare che abbiate colto il senso dei dieci punti programmatici, che si sviluppano in un documento lungo e articolato. Il cuore del problema è questo: come nellâ??ultimo decennio del Novecento lâ??Europa è stata costruita sulla base dei parametri di Maastricht, il cui rispetto comportò da parte italiana quasi unâ??epopea civile, e che ancor oggi qualcuno a destra tenta di sabotare, così lâ??Europa del nuovo decennio deve essere costruita sulla base dei parametri della comunicazione (non siamo così presuntuosi da chiamarli parametri di Gubbio, ma la sostanza sta nelle cose che avete letto, e in parte scritto nella vostra lettera). I nuovi parametri attengono alla libertà di espressione, al pluralismo, al diritto di informare ed essere informati. Si tratta di integrare lâ??Europa delle regole economiche e sociali con lâ??Europa dei diritti civili. Fra questi diritti, sembra anche a noi che quelli attinenti alla comunicazione siano i più incisivi nel determinare la qualità di una democrazia. Questo è detto nellâ??appello ai candidati al parlamento europeo, a tutti i candidati di tutti i partiti, anche di quei partiti che oggi sâ??acquattano allâ??ombra del monopolio-duopolio e che domani potrebbero esserne schiacciati: se appunto la qualità della democrazia non venisse garantita dallâ??Europa in modo uguale per tutti. E soprattutto in modo che la comunicazione non diventi lâ??opposto della conoscenza, come accadrebbe invece se i nuovi alfabeti fossero in mano a maestri clonati dal monopolio e spiegati negli abbecedari del partito-azienda.

(Federico Orlando)

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