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Articolo 21 - Editoriali
La Rai di Sexy Rubra
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di Giulio Gargia e Paola Manduca - Megachip

Partiamo dal comunicato diffuso dallâ??Usigrai sullo scandalo sessuale. Veline ora soprannominate â??sottiletteâ??, ossia vallette accontentate a comparire sullo schermo in cambio di prestazioni sessuali. Roberto Natale, la solita vecchia storia?
Questo è un tema serissimo che finora non è stato affrontato, non dico nel modo dovuto ma tout court. Lâ??Usigrai ha scritto questo comunicato perché vuole che lo scandalo non svanisca dopo un poâ??, come spesso succede. Deve essere lâ??occasione per un rinnovamento complessivo delle regole che riguardano lâ??intrattenimento e lo spettacolo. Il vertice della Rai deve cambiare rotta da oggi in poi, per modificare le modalità di accesso e selezione di queste ragazze che vogliono fare televisione e per contribuire a modificare il ruolo e lâ??immagine della donna.

Finora il tema è stato poco trattato, lo ha fatto Lucia Annunziata allâ??epoca in cui era presidente della Rai quando si scagliò contro la valletta di Amadeus, ne Lâ??Eredità. La scossa, la versione riveduta e corretta della mossa napoletana, fu indicata dallâ??Annunziata come simbolo del modo in cui la televisione trattava e tratta tuttora la donna.

Cosa successe dopo le sue posizioni?
Molto poco, Amadeus ribattè addirittura in modo polemico. Poco sono riuscite ad ottenere anche le commissioni per le pari opportunità che ci sono in Rai. Ma questo rimane un tema di fondo e anche una sfida perché la Rai riguadagni la sua posizione di servizio pubblico e si differenzi dalle logiche della televisione commerciale. Il problema è attuale, a prescindere dalle intercettazioni telefoniche. Basti pensare a Notti Mondiali, il programma di approfondimento in seconda serata: la telecamera indugia sulla valletta, sui suoi vari primi piani e solo sullo sfondo si vede, anzi si sente, il giornalista che commenta le partite.

Parliamo invece di Vespa. Finalmente le intercettazioni telefoniche confermano quanto si è sempre sospettato ma di cui mancavano le prove.
Per usare un gioco di parole connesso alle sue dichiarazioni (â??Gli costruiamo un programma su misuraâ? pronunciato da Vespa a Salvo Sottile in relazione alla presenza di Fini in trasmissione), quello di Vespa è un linguaggio da sarti e non da giornalisti. Qui occorre ribadire lâ??autonomia dellâ??informazione dal potere politico. Vespa ha ribattuto che si fa così con tutti, che tutti fanno così. A parte il fatto che per fortuna non tutti i giornalisti si comportano allo stesso modo, in secondo luogo il punto non è la par condicio, se così vogliamo chiamarla. Il punto è che non devono esserci più situazioni in cui lâ??informazione si accorda con la politica, questo è tradimento dellâ??informazione.

Che provvedimenti avete chiesto al Cda della Rai in proposito?
Abbiamo chiesto che il Cda assuma una posizione netta per porre fine allâ??informazione accordata al sistema politico. E riteniamo che questo cambio di rotta sia giusto e opportuno farlo ora, con la nuova legislatura, che non deve rifare e copiare gli errori della precedente. Il ceto politico si è abituato a mettere bocca nelle scalette dei programmi e nella scelta dei giornalisti oltre la soglia dellâ??immaginabile. Ne è un esempio il faccia a faccia elettorale nellâ??ultima campagna, in cui Prodi e Berlusconi si sceglievamo i tre giornalisti a cui sottoporsi. Questi sono i giornalisti sarti.

Dal calcio alla tv.
I meccanismi sono gli stessi e stanno inquinando dappertutto.

Verso Mimun che posizione avete assunto?
Sulla base di quanto è emerso finora, né lâ??Usigrai né il Cdr della Rai hanno espresso posizioni. Lì risulta che Mimun parlando con Sottile gli avesse detto di voler ospitare due ambasciatrici appena elette per aiutare la coalizione, ma questo non sembra motivo di compromissione.

Vi siete confrontati con lâ??Ordine dei Giornalisti?
Spero che lâ??ordine intervenga seriamente, come ha fatto per lo scandalo del calcio.  Dobbiamo muoverci su tutti i fronti.

Se un giornalista giovane e inesperto finisce a lavorare con Vespa, lâ??azienda lo tutela qualora avverta di star violando la deontologia professionale?
No, purtroppo. I giornalisti dipendenti dalle reti non godono delle stesse tutele previste dal contratto giornalistico per i giornalisti dipendenti dalle testate.

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