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Articolo 21 - Editoriali
La fogna Rai
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di Fabrizio Tonello*

Il ministro Paolo Gentiloni ha delineato, al convegno di Venezia e nell??audizione parlamentare dell??altroieri, le linee per una riforma del sistema radiotelevisivo: si tratta di un progetto a lungo termine su cui ci sarà modo di dibattere a fondo. Oggi, però, c??è un??emergenza, la casa brucia: lo stato dell??informazione televisiva in Italia è intollerabile, oltre che in palese violazione di innumerevoli sentenze della corte costituzionale sul pluralismo. Mediaset continua ad essere lo house organ del suo ??mero proprietario? e, prima o poi, bisognerà occuparsene. Per oggi, limitiamoci alla Rai.

Federico Orlando qualche giorno fa ha scritto: ??La Rai è un affare privato dei partiti, della loro casta dirigente, e non cambia mai, governi il centro, la destra o la sinistra. La Rai ci truffa esattamente come la tv commerciale, fino al punto da inventarsi e sostenere per quasi un??ora una presunta vittoria del Sì nell??Italia del Nord?. Forse non è vero, ma se c??è qualcuno che deve spiegare al popolo di sinistra come e perché non è vero, sono i suoi consiglieri d??amministrazione che fanno riferimento al centrosinistra.

Ripeto, forse non è vero, ma dall??intervista del presidente Petruccioli a ??Repubblica?, qualche giorno fa, sembrava che l??unico problema fosse lo spacco della gonna delle vallette sedute su un trespolo. Non vorrei che i costumi sessuali delle veline oscurassero l??emergenza informazione che vive il nostro paese. Non vorrei che l??irresistibile comicità delle dichiarazioni del signor Vespa sul tema ??esami alle aspiranti vallette? mettesse in secondo piano il problema che il pluralismo informativo è stato cancellato negli anni di Berlusconi e non è ancora stato ripristinato.

Se vogliamo dire le cose come stanno, la RAI è una fogna. Non per i costumi sessuali della signorina Gregoraci ma per il fatto che essa impiega in posizioni di responsabilità signori come Bruno Vespa, Aldo Forbice e Mauro Mazza, i quali continuano ad occupare il servizio pubblico con l??unico obiettivo di servire il padrone di Mediaset. Che loro lo vogliano fare è umano, che il Consiglio d??amministrazione glielo lasci fare è una scelta politica che qualcuno dovrebbe illustrare agli elettori dell??Unione. Come pure il ministro Padoa Schioppa dovrebbe qualche spiegazione a chi  ha votato per Prodi se lascia al suo posto il consigliere Angelo Maria Petroni, determinante per la maggioranza  di centrodestra nell??organo di governo della Rai.

Intendiamoci: la RAI è una fogna perché Berlusconi ci ha mandato le sue segretarie, portaborse, sottopancia e altri variopinti personaggi, concedendo agli alleati qualche premio di consolazione come i fugaci amplessi sui divani della Farnesina o le trasmissioni nelle fasce orarie al di fuori del prime time. Se volete un testimonianza dall??interno, leggete l??intervista a Pietrangelo Buttafuoco (quello ??orgogliosamente fascista?) che ha dichiarato al ??Corriere?: ??Mi chiamavano [in Rai] perché io e Gasparri siamo compari?. A fianco, stessa pagina, l??ex consigliere  Marcello Veneziani tirava un bilancio: ??Nemmeno Umberto Eco ha avuto il potere culturale di Marzullo? in Rai.

Solo tre esempi: il signor Mazza dirige un telegiornale. Per favore guardate quanti sono stati i minuti dedicati dal Tg2 del 26 giugno a un referendum costituzionale che ha coinvolto la maggioranza degli italiani, e che doveva decidere sull??assetto delle nostre istituzioni per i prossimi 50 anni almeno, e quanti sono stati i minuti dedicati al rigore di Francesco Totti al 93??.

Il signor Forbice conduce una trasmissione radio molto seguita come ??Zapping?, dalla quale ha appoggiato esplicitamente (??Bisogna difendersi?) l??azione eversiva del senatore di Forza Italia Lucio Malan il 28 giugno. Ignorante delle lementari regole parlamentari, oltre che dei principi della democrazia, il sig. Forbice ha risposto in questo modo a un ascoltatore che gli chiedeva se un giocatore non dovesse lasciare il campo quando l??arbitro gli mostra il cartellino rosso: ??Ma così si crea un regime!?. Forse lo si potrebbe inviare ai mondiali in Germania al posto dei telecronisti in servizio, così la prossima volta che Materazzi si farà espellere potrà gridare al ??regime!? della FIFA, dell??Onu, dei comunisti cinesi che selezionano gli arbitri.

Sul sig. Vespa esiste ormai una ricca bibliografia, quindi non mi soffermo sulle sue offerte di ??cucire su misura la trasmissione? a beneficio dei suoi frequenti ospiti di Alleanza Nazionale. Mi preoccupa di più il fatto che non solo ??Porta a porta? ma anche ??Ballarò? siano diventati il territorio preferito di esibizione della lacrimuccia dei delinquenti: quante volte è stato invitato, talvolta da solo, l??ex ministro Cesare Previti definitivamente condannato per il reato più grave che esista in una democrazia, la corruzione di giudici? Quante volte è stata ospite di Vespa la signora Franzoni, che un tribunale della Repubblica ha giudicato colpevole di aver massacrato il figlioletto Samuele? Che ci faceva, a ??Ballarò?, il sig. Moggi, grande corruttore del calcio italiano?

La giustificazione di questi inviti è ovviamente l??audience, ma forse sarebbe il caso di ricordare che in un paese civile esistono altri valori oltre all??audience: per esempio il rispetto della legge, l??etica pubblica, la coscienza civile. Uno dei maggiori disastri del berlusconismo è stato il far passare, anche nelle file della sinistra, l??idea che non esistano più responsabilità politiche o morale, ma soltanto giudiziarie. E poiché la Costituzione sancisce che si presume innocente chiunque non sia stato colpito da sentenza definitiva assistiamo a una festa di inquisiti o condannati (in primo grado e in appello) che sproloquiano di ??complotto dei giudici? o di cospirazioni dei ??poteri forti?.

Andrebbe forse ricordato a questi innocentisti col pelo sullo stomaco che quando si assiste a una rapina in banca, a uno scippo o a un??aggressione si interviene personalmente, o almeno si chiama il 113, non si aspettano le decisioni della Cassazione. Quando, nel marzo 1964, 38 testimoni dell??omicidio di Kitty Genovese non fecero nulla per aiutare la ragazza, negli Stati Uniti si aprì un dibattito sulla criminalità che dura ancora oggi e che è stato determinante per il successo politico dei conservatori. Noi, invece,  l??assassino lo vogliamo al ??Grande Fratello?, se non a ??Porta a Porta?: ciascuno ha il centrodestra che si merita.

La presunzione di innocenza riguarda la sfera delle procedure giudiziarie, la responsabilità politica e  morale è un giudizio che compete a tutti noi, in quanto cittadini. Se non si ristabilisce il principio che il corpo politico ha diritto di difendersi dagli affaristi, dai corruttori, dai corrotti e dai mafiosi senza che questo sia subordinato al verdetto finale di un tribunale, l??Italia non potrà che fare la fine dell??Argentina. In attesa che si torni a standard etico-politici da paese civile, quanto meno non rendiamoci complici del loro degrado mettendo il servizio pubblico televisivo a disposizione degli assassini (scrivo assassini a ragion veduta: se la sig.ra Franzoni o il dr. Vespa vogliono querelarmi, si accomodino).

* Università di Padova

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