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I Tg immortalano Bossi e le sue battute da ricreazione. Per Michele Serra c'è da preoccuparsi
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di Reporter senza rete

I Tg immortalano Bossi e le sue battute da ricreazione. Per Michele Serra c'è da preoccuparsi

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  • Bossi – e non è la prima volta – se la prende con Roma ladrona,  si diverte a definire i romani dei “porci” e a invitarli ad organizzare non  un  Gran Premio di Formula 1, ma una corsa di bighe.  Il Tg 4 glissa. Studio Aperto  coglie l’occasione per un lungo servizio con un parlato su immagini dal cartoon di Asterix.  Sembra che sia l’unico a ridere di un fatto che ha sollevato proteste da più parti, compreso il Ministro Frattini che ha detto che il suo collega di Governo Bossi, questa volta ha esagerato. Anche il sindaco PDL Alemanno difende l “sua” capitale ed è intervistato dal TG 3,  mentre il Partito Democratico annuncia una mozione di sfiducia al ministro delle Riforme. Tutte le altre testate hanno la notizia tra i primi titoli. Noi, nel commento abbiamo voluto ascoltare un giornalista e scrittore, Michele Serra, che solitamente non usa toni durissimi; ma questa volta, come vedrete, il caso è diverso.

    Per il resto, i principali tg riportano l’intervento della CEI sulla contro la rissosità del sistema politico, e l’attesa per la giornata di mercoledì, con le schermaglie tra finiani e PDL. Berlusconi “troneggia” su tute le testate con il suo intervento  telefonico alla Comunità Incontro di Don Gelmini. Il TG 3 riporta  le denunce della CGIL sulla diminuzione del potere d’acquisto di impiegati e operai, ma in questo rimane solo. Lo stesso avviene per il servizio sulla ripresa dell’ampliamento degli insediamenti ebraici in Cisgiordania.

    Studio Aperto riesce a nominare nei titoli ben cinque vip o presunti tali: Armani, Clooney, Canalis, Lele Mora e Corona.

    Se vi siete persi i lunghi servizi di Fede sul tempo, possiamo tranquillizzarvi; il direttore del TG 4, assistito come ogni sera dal climatologo Maracchi, ci assicura le  piogge sono legate all’arrivo dell’autunno.


    Il commento di Michele Serra, giornalista e scrittore

    (intervista di Alberto Baldazzi)

    Michele Serra: “ Ma in fondo è una battuta, è folklore”; qualcuno ha detto: “ Questa volta ha esagerato ”; ma, insomma: noi abbiamo un Ministro che spara contro una parte del Paese, che fa riferimento alle bighe invece che al Gran Premio di Formula1; siamo troppo abituati o dobbiamo scandalizzarci?

    “ Dovremmo scandalizzarci. Dovremo anche ricordarci che siamo l’unico paese europeo il cui partito xenofobo è al governo. È pur vero che in quasi tutti i paesi europei esiste un partito xenofobo più o meno robusto, ma nel nostro caso questo partito è al Governo; altro che sdoganamento. Si ha una sorta di “vidimazione” ufficiale e istituzionale che poi, ovviamente, fa sentire in diritto ad uno di dire: “ Bisogna sparare agli immigrati come ai leprotti”, all’altro di dire che “ I romani sono dei porci”. Se sono al Governo e se sono Ministro, vuol dire che qualche cosa è stata sbagliata forse prima, a monte. Le scuse poi sono anche queste tipiche di chi è al potere; sembra la vecchia ipocrisia democristiana ciò che subentra. Io credo, insomma, che siamo messi molto male”.

    Michele, tu in genere sei abbastanza “soft” quando serve, anche ironico molto spesso ; in questo caso ti trovo su una posizione più rigorista?

    “ in questo caso, in questo momento, credo che essere “soft” sia fuori luogo. Penso che ci renderemo conto nel futuro che il vero boccone avvelenato del berlusconismo, quando lui non ci sarà più, sarà di trovarci la Lega con questo popò di potere tra le mani. Io sono molto preoccupato, devo dire la verità: sono preoccupato per la scuola di Adro, sono preoccupato della facilità con cui si parla della “padania indipendente”; credo che esistano al nord milioni di italiani che vorrebbero tanto poter fare loro il famoso slogan leghista “ padroni a casa nostra”. Ecco: noi siamo milioni di italiani che vivono al nord e non si sentono più padroni a casa propria, ma che si sentono espropriata di un’identità nazionale e si sentono anche abbastanza compressi, come stretti all’angolino. Mi ha molto impressionato la manifestazione di Venezia della Lega: c’erano dei signori che giravano col tricolore per Venezia, con la bandiera nazionale – non so se ci rendiamo conto – ed alcuni vigili li hanno identificati, dicendo: “guardate che la vostra presenza qui potrebbe essere scambiata come una provocazione”. Io mi chiedo: in quale paese del mondo girare con la bandiera nazionale può essere considerata una provocazione? Mi pare una situazione talmente surreale, talmente guasta dal punto di vista del diritto, delle ragioni e della logica, che non so cosa aggiungere. Mi chiedo come abbiamo potuto arrivare fin qua senza dire, praticamente, “ Beh?”  Mi chiedo come fanno alcuni esponenti del centrosinistra del nord, ma anche persone di cultura e d’intelligenza politica, come Cacciari e Chiamparino, a ripetere: “ Ma bisogna capire le ragioni storiche della questione settentrionale, bisogna capire le ragioni, ecc …” Ma tutti i movimenti politici del mondo, tutti gli eventi storici, hanno delle ragioni. Ce le aveva anche il Nazismo, che le aveva il Fascismo, ce le ha avute anche lo Stalinismo. Le ragioni storiche ci sono sempre, bisogna poi vedere gli atti politici che vengono alla luce. Francamente la xenofobia, l’estrema volgarità spacciata per cultura popolare, il “dito medio” alzato, i “romani porci”, a me non sembra siano sintomi di niente di buono,  - assolutamente di nulla di buono -; non sono per nulla tranquillo”.


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