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Articolo 21 - Editoriali
Caro Fabio, è vero. Tuo padre eroe lo è già!
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di Onofrio Dispenza*

Caro Fabio,
la tua lettera, le tue parole, sono arrivate a "Primo Piano", ed hanno attraversato il cuore degli uomini e delle donne che vi lavorano. E nella loro mente, venerdì 30, l'idea di risponderti. E concretamente. Per questo, abbiamo deciso di aprire il nostro spazio, in seconda serata, su RaiTre, all'inchiesta che raccoglieva la tua domanda:"Perchè a mio padre, morto a Nassiriya, non è stata data, alla memoria, la medaglia che si deve ad un eroe?".

Sappiamo bene, guardando le immagini che ti ritraevano con le foto di papà in mano, che tuo padre eroe lo è già, per il riconoscimento più alto, quello che solo un figlio può dare. E tu lo hai fatto. E questo, siamo certi, a papà basta. E lassù, è fiero ed orgoglioso di te, e felice del sorriso che gli riservi, quando pensi a lui.
Ma queste cose appartengono all'intimo del rapporto magico, e che neanche la morte, anche la più violenta, può spezzare, tra un padre e un figlio. Poi ci sono le cose, e i doveri, che appartengono agli uomini, e alla politica. E per richiamare gli uomini e la politica a questi doveri che abbiamo messo in onda l'inchiesta di Sigfrido Ranucci su Nassiriya e su quelle medaglie negate.

Sapevamo che andavamo in onda in una giornata particolare, con l'Italia che in Germania giocava la partita per entrare tra le quattro grandi, pronte a sfidarsi per il titolo di campioni del mondo. L'attesa, e l'attenzione, erano per loro,  per gli azzurri. Eppure, caro Fabio, venerdì sera, quando in Italia o si brindava in casa per la vittoria, o si era in strada per fare festa con gli altri,per il gol di Zambrotta e quelli di Toni, in tv, mentre passavano e ripassavano i gol della vittoria, su RaiTre iniziava "Primo Piano", si parlava della strage di Nassiriya, di papà e dei suoi amici, della loro morte, di quelle medaglie negate e da te ricordate.

E poco meno di un milione di italiani ti ha ascoltato. Fuori la festa, tanti tricolore, la parola Italia urlata con gioia. La stessa Italia di papà e dei suoi amici. Sono sicuro che anche tu hai sofferto, gioito e fatto festa, per l'Italia del calcio. E anche papà, da un posto più alto, dove era possibile, insieme, vedere te, gli italiani in festa, gli azzurri, l'Italia, questo mondo, Nassirya compresa.
Un abbraccio.

Onofrio Dispenza e gli amici di "Primo Piano"del TG3

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