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Articolo 21 - Editoriali
La caduta dell'eroe
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di Fabrizio Tonello

Ma i cinque secondi di follia di Zidane sono stati ??una figuraccia, uno scarabocchio da ignorante?? Guardiamo meglio. E?? vero che Zidane ha infranto le regole , ma un certo Mohammed Ali è stato celebrato soprattutto per il suo coraggio nel rifiutare le regole che aveva violato rifiutandosi di partecipare a una guerra ingiusta. Un artista del ring, il Cassius Clay convertito all??Islam è diventato, col nome di Mohammed Ali, un simbolo per i neri di tutto il mondo, per gli amanti della boxe di tutto il mondo, per i progressisti di tutto il mondo.
Zidane ha perso un titolo mondiale che forse la Francia avrebbe potuto vincere. Il rigore fallito da Trézeguet, lui, l??avrebbe certamente segnato ed è difficile dire cosa sarebbe accaduto ai compagni, rassicurati dalla sua presenza. Né sappiamo se i nervi degli italiani avrebbero tenuto fino al sesto, al settimo, o al decimo rigore segnato dai francesi. Ma la testata di Zizou a Materazzi ha un significato che va al di là del risultato finale della partita, lo fa entrare per sempre nella storia del calcio, ben di più di quanto avrebbe potuto fare la conquista della Coppa del Mondo.
C??erano dunque delle buone ragioni per la ??venerazione? di Zidane di cui parlava ??Libération? prima della partita, ragioni che il rigore segnato contro l??Italia al 7° minuto poteva soltanto ingigantire. E?? stato in quel momento che gli dei, quelli sì spietati, hanno deciso di dare una lezione all??eroe del mondiale, giusto per mostrare che a nessuno è concesso sentirsi uguale loro, malgrado Zizou fosse immune dall??orgoglio che conduce gli uomini alla rovina: niente veline, niente mondanità, niente dichiarazioni roboanti. Un??intera carriera nelle vesti del migliore in campo, del più umile fuori dallo stadio. Ancora più crudele, quindi, l??accanirsi della sorte contro Zizou.
Per chi ha guardato con attenzione, i segni premonitori erano visibili: qualche minuto prima Zidane aveva chiesto il cambio, dopo aver preso una brutta botta alla spalla. Aveva guardato verso la panchina e fatto segno che voleva uscire ma Domenech aveva fatto finta di nulla: i condottieri non possono farsi sostituire nei minuti dell??assalto decisivo. Zizou doveva soffrire fino alla fine.
E così, mentre i minuti scorrevano lentissimi, Zidane è rimasto in campo, ferito, ad attendere il fato. Il destino si è presentato nelle vesti di Marco Materazzi, che probabilmente ha offeso la moglie, la sorella, la madre di Zidane, un uomo delle montagne algerine, anche se è nato a Marsiglia 34 anni fa. Non c??è voluto di più per far dimenticare le 108 presenze in nazionale, i 31 gol segnati, i 15 milioni di euro di guadagni annui, i contratti pubblicitari con le Assicurazioni Generali, l??acqua Volvic, le scarpette Adidas, i telefonini Orange, le auto Audi. Zidane ha fatto due passi in avanti e scagliato una testata alla bocca dello stomaco del nemico. Un po?? di confusione, l??incertezza dell??arbitro che non aveva visto e poi l??umiliazione del cartellino rosso. ??Imperdonabile? è stato il commento di tutti i leccapiedi che fino a 30 secondi prima saccheggiavano i dizionari alla ricerca di nuovi aggettivi, di lodi più barocche di quelle usate fino alla vigilia.
Dimenticando per un attimo gli sponsor, la coppa del Mondo, il tributo della Francia intera che lo aspettava di lì a 10 minuti, Zidane ha mostrato di non essere un ??professionista?, un ragioniere del pallone, una scimmia ammaestrata. Era stato definito ??carrello da supermercato ambulante? per il numero record di contratti pubblicitari, in quell??istante di follia ha mostrato di essere umano. Come cento eroi tragici creati da Shakespeare, Zidane non ha pesato costi e benefici, scelto la via più ragionevole, valutato esattamente i rapporti di forza. Come  Hotspur, la testa calda dell??Enrico IV, Zizou ha voluto ??saltare nel cuore degli abissi marini, dove lo scandaglio non giunge a toccar fondo, e da laggiù  tirare a galla per i capelli l??onore straannegato?. Già, l??onore di un uomo: cosa sarà mai di fronte a 9 milioni di euro di contratti, ogni anno?
Per la muta famelica della stampa, quei Zizou si è dimenticato tutto ciò che gli era stato insegnato quando hanno fatto di lui una star: essere sempre educato, corretto, sponsorizzabile. Un peccato che dovrebbe pagare col tornare ai casermoni di periferia a Marsiglia da cui proviene.
Guardandolo, noi abbiamo sentito l??amaro della sconfitta che gli legava la bocca dopo la parata di Buffon sul suo colpo di testa durante i tempi supplementari. La moviola ci ha mostrato che quel colpo di testa era preciso e potente quanto i due che Zidane realizzò nel 1998 dando la vittoria alla Francia in quel mondiale: solo la classe, e la fortuna, del nostro portiere hanno evitato che la partita finisse lì. Invece, la palla è tornata agli italiani e Zizou ha sentito la fine vicina. E?? stato questo che gli ha fatto dire ??Merde? a chi gli chiedeva di non essere più lui. Ha finito da uomo, non da ??professionista?: è questo che gli rimproverate?

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