Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Il capo degli ultras
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Oliviero Beha

Innervosito come Zidane, a testa bassa come Zidane, Berlusconi ha incornato il maxiprocesso alla vigilia delle sentenze della Caf. Si sa come sono i fuoriclasse, annusano il vento e non ci stanno a perdere. Il presidente del Milan adesso vuole una moratoria: il campionato parta così comâ??è, poi si vedrà. Il processo deve avere il suo tempo, non è proprio il caso di attenersi a giudizi affrettati. Si potrebbe discutere con buona fede di queste posizioni, condite di attacchi personali al duo Rossi-Borrelli, se immediatamente lâ??ex premier, che per soli tre mesi non ha potuto sguazzare nel Circo Massimo, non precisasse alcuni interessantissimi punti, logicamente pro domo sua.
Intanto, dice che «naturalmente noi tutti non accetteremmo che venissero punite le squadre, i tifosi, ma solo i dirigenti che hanno sbagliato». Nel caso del Milan, un addetto ai guardialinee affannosamente definito un precario,un precario, un precario, con un contratto da «Cocco» di 60 mila euro nella stagione incriminata.Uno che tra un primo piatto e un Saint-Honorè senza mai dir nulla al vicepresidente Galliani si divagava chiedendo Tizio piuttosto che Caio a sventolar bandierine lungo la linea laterale. Può essere. Aspettiamo la Caf, la presunzione di innocenza vale anche per il ristoratore e tri-precario rossonero Meani.
Ma la storia dei tifosi e delle squadre è ingiusta e pericolosa.Ingiusta perché la responsabilità oggettiva dei club, che può tranquillamente far sghignazzare se riferita alla voce della giustizia ordinaria sulla responsabilità penale sempre dell'individuo, è cardine dei regolamenti calcistici.Ricordo distintamente che fino all'altro ieri Galliani era solo il presidente di Lega, e che questo vale per tutti i dirigenti imputati nel maxiprocesso. Pericolosa perché siamo a un passo dal rischio della sobillazione tifosa, dei minacciati e minacciosi «riots» di popolo.
Che funziona così: 1) Il dirigente della squadra che rischia di venir condannata, penalizzata, retrocessa, dice che è tutta una montatura, e quindi che lui,il club,i tifosi sono vittime di un complotto (di Rossi, di Borrelli, di Palazzi,di Ruperto, di coloro che li hanno designati, immagino banalmente Prodi, cioè il Materazzi di turno...). 2) Il dirigente della squadra che rischia quanto già detto glissando sul merito del maxiprocesso sostiene che tifosi e club sarebbero comunque vittime di un raggiro, o di un errore istituzionale, quello in base al quale da «innocenti» verrebbero colpiti da una sentenza di condanna. Così dicendo si azzera la forma del procedimento disciplinare,e si gettano le basi per una rivolta generalizzata.
Berlusconi sta avallando tutto questo, sia nella sostanza (ridatemi i due ultimi scudetti della Juventus) sia nella forma (che c'entra il Milan, che c'entrano i milanisti, e con loro tutti i club e i tifosi coinvolti).
Il caimano alzando il tiro e abbassando la testa in questo modo dimostra per l'ennesima volta di essere un campione, appunto lo Zidane ma dell'irresponsabilità. Solo che Zidane l'ha fatta grossa,grossissima a Berlino, ma era sulla porta: è stato un pase de adieu infernale, ma è finita. Berlusconi invece a freddo sta investendo sulla confusione, sull'arruffamento, sul ventre molle degli italiani intesi come tifosi oggi del calcio,ieri e domani della politica.
� come se stesse dicendo a Materazzi/Prodi: «Hai voluto la bicicletta/la Coppa, t'è piaciuto il consenso facile, immediato,generalizzato, hai fatto il Cannavaro per una volta? Beh, adesso ti sistemo io, che so come si conquistano le masse, da vecchio venditore di tutti i tipi di prodotto».
A un fuoriclasse, dunque, sì, ma della testata. E da vent'anni ha mostrato al colto e all'inclita, al popolino e a una sinistra in gergo pugilistico «lentissima sul tronco», come si agita una passione popolare e come la si mesce davanti a tutti, naturalmente in tv.
E infatti cosa dice ancora il caimano/caudillo imbizzarrito, se non che dalle sentenze «verrebbero danneggiati tutti, dai tifosi compresi quelli delle altre squadre, a chi lavora sulle tv»? Berlusconi ha mangiato da un pezzo la foglia, l'albero, la foresta di una società di massa che è stata allevata a colpi di indistinzione,nella mescola di calcio, televisione e politica. Adesso sotto gli occhi di tutti ripete e benissimo semplicemente un copione. Chapeau, Zidane della demagogia, ma che almeno le responsabilità rimangano tutte sue. O troverà come sempre qualcuno nel campo d'Agramante disposto a dargli una mano sub specie tifosa, magari affermando, a questo punto in piena mala fede, che «in fondo si tratta solo di calcio»?
www.olivierobeha.it

Letto 770 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21