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Articolo 21 - Editoriali
Il fronte che non c'è
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di Sandro Ruotolo

dal blog di Sandro Ruotolo
Per raggiungere la linea del ??fronte?, di un fronte che non c??e??, bisogna andare a nord, addentrarsi nel deserto, per una quarantina di chilometri. Dopo un??ora e mezzo di strada sterrata si arriva a Grishk, la cittadina tagliata dal fiume Helmand, nella cui area  sono in corso  combattimenti tra talebani e le forze della Nato.  Non immaginatevi di vedere le bandiere dell??islam. Gli eserciti schierati da una parte e dall??altra. Lungo la strada incontri i posti di blocco delle forze armate del governo. Uno, due poliziotti con le divise blu. Ad un certo punto del deserto abbiamo visto due poliziotti  ricoverati  sotto una misera tenda per proteggersi dal caldo. Formalmente questa regione e?? un piccolo pezzo dell??Afghanistan di oggi ma in realta?? quest??area e?? gia?? controllata dai talebani. Aldila?? della diga del canale ai lati del bazar, ci sono loro. Fuggiti da Kabul e dispersi nel sud, ai confini con il Pakistan quando nel 2002 la comunita?? internazionale intervene in armi dopo l??11 settembre. Bin Laden non e?? stato ancora preso, il mullah Omar neanche. I talebani si sono riorganizzati. Con i proventi del papavero da oppio, aiutati dai pakistani. Armi e uomini di nuovo pronti a combattere contro ??gli stranieri?. Gruppi di combattenti che si spostano rapidamente e colpiscono e vengono colpiti. A sentire un medico di Grishk, Noor Ahmad, il 95 per cento dell??area e?? nelle mani degli uomini con il turbante nero e le lunghe barbe. Li ho intravisti. Mi hanno visto. L??impressione e?? che la popolazione sia  con loro anche perche?? tanti civili vengono uccisi dai bombardamenti aerei, dalle irruzioni delle truppe nei villaggi e soprattutto perche?? le promesse di aiuto sono rimaste sulla carta. Ho visto una colonna dell??esercito inglese. Venti ?? trenta mezzi blindati nella citta?? dei combattimenti. Soldati che mettono paura e che hanno paura. Li ho incrociati mentro tornavo a Lashkar Gah. All??uscita di Grishk. Ho fatto in tempo a girare lo sguardo verso l??ultimo soldato che chiudeva la colonna ed ho sentito gli spari. Una raffica di colpi. Proprio questa mattina nel villaggio di Kalaigas sono stati uccisi cinque talebani e un soldato inglese, dicono fonti di Emergency. Altri talebani sono rimasti feriti. Uno di loro e?? stato curato nel centro di primo soccorso dell??organizzazione umanitaria italiana. Il suo e?? stato un viaggio periglioso. Ferito all??alba, lo hanno trasportato prima sul fiume con una zattera fatta alla men peggio, poi su di un??auto e infine su un mezzo di Emergency fino a Grishk dove e?? arrivato alle 10 e 30. Questo ??combattente? avra?? avuto si e no 19 anni. Una scheggia di proiettile gli si e?? conficcata sotto l??occhio  nello zigomo sinistro  ed e?? entrata nel cervello. Una pallottola e?? passata nella mano sinistra lasciando due buchi. Marina l??infermiera italiana con il cardiochirurgo Ennio Mazzera  hanno  provveduto a tamponare e pulire la ferita, a liberare lo stomaco dal sangue che aveva ingerito. A inserire una flebo e iniziare le prime terapie d??emergenza. Poi lo hanno caricato sull?? ambulanza fino all??ospedale di Lashkar Gah. E in serata sono giunti a Lashkar Gah altri due talebani feriti. Ma vorrei raccontarvi anche quello che ho visto nel posto di primo soccorso di Emergency. Mentre veniva curato il talebano è arrivato anche un poliziotto afgano, rimasto ferito in un incidente stradale. Uno vicino all'altro. Erano feriti e basta. Non avevano nomi, non avevano divise quando sono entrati nella piccola struttura di Emergency. Non ci sono bandiere talebane nell??Afghanistan di oggi. Ci sono interi territori gia?? controllati da loro dove gli assedianti sono assediati e costretti a rispondere al loro fuoco. Non c??e?? la linea del fronte, come pensavo. I nemici dell??occidente stanno dovunque e l??occidente con le armi non piace alla gente dell??Helmand.  Ma cosa succederebbe se le truppe della missione Nato  lasciassero l??Afghanistan? Penso a quanti in Italia mi hanno risposto che il rischio sarebbe  quello di riconsegnare il Paese ai talebani. I talebani gia?? ci sono in Afghanistan. Uccidono e vengono uccisi. Ma quello che so per certo e?? che questa guerra uccide anche bambini, donne, uomini e vecchi. A centinaia. Penso ad alta voce. Stare qui con le armi non serve ad altro che a prolungare la guerra. Ma se ce ne andiamo torneranno a combattersi i vari gruppi etnici. La questione Afghanistan e?? un bel rompicapo. Ma non e?? con una guerra che si risolve un??altra guerra. Nella notte si sentono i rumori di questa guerra. A Lashkar Gah. Si vedono in lontanza i bagliori di fuoco e nuvole di fumo nero. Nell??ospedale governativo giacciono i cadaveri di dieci soldati afgani.

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