Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Calciopoli, giustizia al selz
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Massimo Del Papa

Che la sentenza su Calciopoli fosse arrivata, l'abbiamo capito dai clacson che anche nella minuscola Tito, cuore della Basilicata, si scatenavano. Paolo Benvegnù e il sottoscritto si stavano preparando per concerto-intervista di lì a poco e si vedeva come l'Italia fosse la stessa dappertutto, macchine di tifosi potentini, sideralmente distanti dai paradisi perduti della Juventus, del Milan, della Fiorentina, che tifavano â??controâ?, sulle disgrazie altrui.

Non sapevano i controtifosi che la sentenza era in effetti mite, un paio di proposte radiazioni per gli irrecuperabili come Moggi e Giraudo, gli arbitri quasi tutti salvati, come i dirigenti federali per quanto impresentabili come Carraro, liberi di riprendere a breve i loro traffici, il Milan ammesso alla coppa Uefa e ai diritti televisivi di Mediaset, soprattutto la negazione dal presidente Ruperto di un sistema corruttivo in luogo di singoli focolai di malaffare ciascuno per proprio tornaconto. La differenza cruciale sta per l'appunto in questo, tra poco l'appello potrà scardinare l'apparente severità della sentenza di primo grado così da tornare a quei tarallucci e vino che il ministro D'Alema sostiene di non gradire. In Italia le vicende di qualsiasi Giustizia andrebbero lette non sulla distanza minima del singolo processo ma nell'arco dei doppi e tripli gradi di giudizio che alla fine estenuano la severità, ove presente.

Il dato più tipico, più prevedibile e anche quello che non lascia margine all'illusione di una palingenesi, di un Paese diverso anche nel gioco del calcio, sono le reazioni improntate a sdegno di tutti i figuri coinvolti, alcune surreali â??Io me ne vado ma il sistema non sarà miglioreâ? come sibila Giraudo. Intanto cominciasse a togliere il disturbo lui, che male non fa. Ma dai demiurghi bianconeri ai presidenti furbetti come Della Valle fino ai politici di morale elastica, quasi tutti, uno sdegno generale non verso il malaffare dalle tinte spesso oscene ma verso l'intransigenza vera o apparente dei giudici che avrebbero danneggiato milioni di tifosi. Loro, non Moggi che trattando 250 calciatori, quasi tutta la serie A e le due inferiori, aveva ridotto il calcio a un Subbuteo del quale era l'unico giocatore che ogni tanto pigliava anche la pallina con la mano. Come a dire una giustizia che non sia troppo giusta, che sia â??giustinaâ?, una giustizia allungata col selz.

Inevitabili anche le devastazioni di automobili e cassonetti da Torino a Roma, preavvisi di autentiche guerriglie civili a sentire i tifosi. Che anche loro trovano più comodo il così fan tutti del malaffare, salvo scagliarsi contro la mancanza di giustizia quando colpisce la propria squadra a suon di rigori negati o inflitti. C'era un film grottesco, â??In nome del popolo italianoâ?, con Gassman nella parte dell'ingegner Santenocito, sorta di Berlusconi ante litteram, e Tognazzi nel ruolo di un Borrelli precoce e altrettanto sbeffeggiato. Ã? vecchio di 35 anni quel lungometraggio che si concludeva in modo profetico, con una vittoria calcistica dell'Italia celebrata con roghi di macchine e anche di qualche malcapitato. Nella Calciopoli 2006 nessuno dice â??sono innocenteâ?, tutti dicono â??l'altro è più sporco di meâ?. E più sporchi di tutti si vuole che siano i giudici, chiamati a far giustizia ma non troppa.

Letto 582 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21