Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INTERNI
Alluvione Giampilieri, ad un anno dal disastro, poco o nulla è cambiato
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Francesco Straface

Alluvione Giampilieri, ad un anno dal disastro, poco o nulla è cambiato

Ad un anno dall'alluvione a Messina la commozione e la rabbia sono immutate. Questa mattina migliaia di persone in una Cattedrale gremita hanno rivolto un ulteriore saluto alle 37 vittime dell'alluvione che ha devastato Giampilieri ed altre quattro frazioni della Provincia. Una tragedia naturale senza precedenti, anche se nel 2007 per un'altra frana si era già sfiorata la tragedia. Nei due anni successivi nessun intervento risolutivo è stato adottato dalle Istituzioni e tante famiglie ne hanno pagato le conseguenze.

La commozione ancora oggi è inevitabile per la sorte di persone che in quella terribile notte erano magari soltanto di passaggio nelle zone devastate e sono state irrimediabilmente sorprese dal fango. Numerose le famiglie straziate, come quella di Antonio Lonia, che ha perso moglie ed i due bambini ed oggi ripete che la sua vita di fatto si è già interrotta in quel terribile 1 ottobre 2009. Evidente la rabbia perché a livello nazionale è passato il concetto che le costruzioni distrutte fossero tutte abusive, mentre è stato dimostrato che gran parte degli edifici erano in realtà in piedi da secoli e soltanto la natura straordinaria dell'evento li ha letteralmente cancellati.

I messinesi non hanno nascosto la loro delusione per la scarsa sensibilità mostrata a livello nazionale, dove non è stata promossa neppure una vera e propria raccolta di fondi. Oggi il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha lamentato l'arrivo del 10% delle risorse promesse mentre le altre sono state anticipate con fondi propri da Palazzo D'Orleans. Pochi giorni dopo la tragedia, in una conferenza stampa tenutasi in Prefettura, il premier Silvio Berlusconi assicurò la realizzazione di "new town" sulla falsariga di quanto avvenuto a L'Aquila.

Ma considerata la conformazione di un territorio già saturo questa ipotesi è stata scartata in fretta. Resta quindi il dolore per un vuoto incolmabile, la triste sorte di sei dispersi i cui corpi non sono mai stati ritrovati per l'ulteriore disperazione dei parenti e la preoccupazione concreta per il futuro. Un centinaio di sfollati ancora oggi sono negli alberghi, tante altre famiglie sono senza una casa, dopo che la loro dimora è stata dichiarata inagibile per via dei danni riportati. Un esempio su tutti, che negli ultimi giorni ha scosso le cronache locali: quello della famiglia Falconeri.

Nel 2007 il bed and breakfast gestito dai coniugi venne distrutto da un alluvione, gli appelli formulati alle Istituzioni nei due anni successivi sono stati vani. L'1 ottobre scorso la famiglia si è salvata soltanto grazie ai muretti di contenimento realizzati dallo stesso Falconeri, che oggi si è trasferito a Pavia con i figli, che in Lombardia frequentano l'Università. E temono di non poter mai più tornare nella loro casa.


Letto 3021 volte
Dalla rete di Articolo 21