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Articolo 21 - Editoriali
Fra Rai International e RaiNews24 potrebbe esserci aria?..d??Unione
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di Redazione

Tanto tuonò che piovve. Il vice Ministro per gli Italiani nel Mondo Franco Danieli è stato di parola. E così, il 24 luglio, l??annunciata ??Conferenza programmatica su Rai International e l??informazione per gli italiani nel mondo?, che Danieli aveva fissato prima della pausa estiva, si è svolta alla presenza del Ministro Paolo Gentiloni e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Richi Levi (con delega per l??editoria e l??informazione). Presenti alcuni dei nuovi parlamentari eletti all??estero, alcuni dirigenti Rai, fra cui il direttore di Rai International Massimo Magliaro, e diversi esponenti dei sindacati Fnsi e Usigrai.

Per il CdR di Rai International è intervenuto il giornalista Paolo Bernardi, che ha poi distribuito un documento ben pasciuto. Lo firmano con lui anche i colleghi Maria Lucente e Giovanni Gennaro.

Prima di riportarne qui qualche passo, è da segnalare che ??l??idea? circa una soluzione dello scontento generale (sia delle comunità degli italiani all??estero, sia della redazione di Rai International), sollecitata al vice Ministro Danieli - che l??ha annunciata formalmente -è quella di unire in un nuovo progetto il futuro editoriale di Rai International con quello di RaiNews24, che Danieli non ha esitato a definire come una testata che ??ha bisogno di una rinfrescata, poichè appare un po?? appesantita dal passare del tempo?.

Cosa c??è di meglio, quindi, visto che è scoccata l??ora di rinnovare la Convenzione con la Presidenza del Consiglio (che dovrebbe rifinanziare con 38 milioni di euro per un altro anno il servizio svolto da Rai International), di condizionare questa formalità alla formulazione di un nuovo Piano editoriale, non accettando più di vedersi ripresentare il vecchio documento, trito e ritrito, che si rifaceva il look ogni anno solo con l??aggiornanamento di data e numero di protocollo?
E dato che di sganciare di più alla Rai non sembra proprio che tiri aria (concetto ribadito con parole più formali da Richi Levi), e dato che Rai International con quella miseria, a detta del direttore Magliaro, proprio non ce la fa a migliorare di netto programmi e informazione, ecco che la soluzione viene ravvisata in un futuro meticcio con RaiNews24.

A tutta prima, la cosa non sarebbe poi tanto nuova, in quanto a idea, anche se finora è rimasta lettera morta. Comunque, sia il CdR di Rai International sia Marcella Sansoni, vicedirettore di RaiNews24 (che di fatto sta dirigendo la testata da quando Roberto Morrione è andato in pensione, cioè poche settimane fa), sembrerebbero concordare su questa soluzione.
Occhio, però, a non fare un papocchio, direbbe La Palisse (il generale francese il cui epitaffio recita: ??un quarto d??ora prima di morire era ancora in vita?), dato che non sempre basta far incrociare due destini ??drop out? per marchiarne uno ??di successo?.

Tutto sta a vedere, però, che cosa suggerirà il nuovo progetto, che dovrà essere pensato fin nei minimi dettagli e, possibilmente, avere un indirizzo fortemente innovativo per entrambe le testate. In poche parole, prima devono essere individuati i contenuti, ma poi anche delle innovazioni pratiche come, ad esempio, la possibilità di ampliare la diffusione del segnale anche all??Italia e all??Europa, questione invocata alla Conferenza da tutte le parti in causa.

Passiamo, allora, alle note del CdR di Rai International, così come illustrate da Paolo Bernardi il 24 luglio che, in primis, ha ribadito che il personale di Rai International (giornalisti e non solo) vuole rimanere dipendente della Rai, avendo sventato il tentativo, compiuto in passato, di societarizzazione della testata (tentativo sventato, grazie alle vie legali, per comportamento antisindacale).

La data spartiacque che segna la ??rivolta? in corso a Rai International è quella del 21 giugno di quest??anno quando, per la terza volta in cinque anni, l??assemblea interna sfiducia il direttore Magliaro. L??umore è esasperato, i giornalisti non credono più che saranno adottati cambiamenti ?? mai avvenuti, del resto, in un quinquennio ?? e dunque, non per altro, se non per salvare la testata e la loro dignità professionale decidono per la sfiducia (nel nostro articolo del 29 giugno 2006 c??è il racconto del fatto nel dettaglio www.articolo21.info/notizia.php?id=3784).

In redazione, dove lavorano 35 giornalisti a tempo indeterminato, altrettanti sono precari. Un record che, secondo il CdR, è ??un inno al precariato divenuto sistema?.

??Per fare informazione ?? continua Bernardi a nome del CdR di Rai International ?? occorrono spazi e giornalisti adeguati. E se il modo per fare informazione è realizzare telegiornali e radio giornali, non si può sottovalutare il fatto che questo genere di produzioni non si possano realizzare se non con personale interno. Giornalistico e non. Inoltre, per fare informazione occorrono, oltre alle ??truppe?, anche dei responsabili. E non si possono affidare ruoli di responsabilità a dei precari?.
In pratica, nella sussistenza di alcuni vincoli contrattuali che capiscono solo gli addetti ai lavori (e che normano il lavoro fra giornalisti precari e assunti in pianta stabile), il portavoce del CdR ha voluto sottolineare che ??non si fanno le nozze coi fichi secchi?.

E, infatti, l??informazione con gli italiani nel mondo non c??è, mentre esistono delle ??finestre informative?, come ??Qui Roma? ?? definito un telegiornale mascherato - che riportano di cose italiane, ma in soli quindici minuti al giorno e, per di più, registrati. Si può immaginare, precisa Bernardi, cosa più assurda? ??Informazione senza diretta?, è il suo commento. ??Qui Roma?, che nasce nel 2001 come rubrica d??informazione sperimentale, è giunta così al suo quinto anno di sperimentazione.

La diretta, invece, è virtù di un programma di due ore alla settimana, curato e condotto dal direttore Magliaro. I servizi che vi appaiono sono realizzati anche dall??estero, ma a nessuno dei giornalisti dipendenti Rai della testata è concesso, salvo casi eccezionali, di mettere in naso fuori dall??uscio e, dunque, i servizi sono affidati ad altri. ??Siamo talmente pochi ?? dice Bernardi ?? che non riusciamo a produrre praticamente nulla di nostro se non seguendo alcuni eventi, ma molto raramente. E nei periodi di ferie, ci sono giorni in cui in redazione ci sono al massimo due persone?.

Si potrebbe continuare a lungo a narrare l??inenarrabile. La precisione con cui Bernardi elenca le anomalie di Rai International e il disagio professionale e morale della redazione è incalzante. Tuttavia, il vice Ministro Danieli si è dovuto assentare per una importante votazione al Senato ?? e come potrebbe mancare, data la situazione? -, ma il Sottosegretario di Stato Levi ?? che a quel punto presiede la Conferenza - mostra un??aria ben poco interessata alla narrazione, preoccupato soprattutto di farla rientrare nei cinque minuti di regola (dato che ci sono altre 16 richieste d??intervento e si è fatto tardi). Cosa riferirà a Romano Prodi? C??è da augurarsi che si tratti solo di un??espressione annoiata per colpa della data: un 24 luglio davvero bollente e a ridosso della Conferenza sul Libano.
Forse gli animi sono ragionevolmente distratti altrove, però Rai International ha bisogno di un progetto, di nuova linfa e di qualcuno che ci creda. Non solo ascolto, ma anche ascolto. Soprattutto se, per ripartire da zero, Rai International potrà unire il suo prossimo futuro con quello di un??altra piccola e coraggiosa testata: RaiNews24.

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