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I Tg e la realtà: due universi paralleli
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di Bruna Iacopino

I Tg e la realtà: due universi paralleli

Una realtà distorta e riproposta in termini strumentali. Il quadro offerto dal nuovo rapporto realizzato dall’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, costituito da Fondazione Unipolis, Demos&Pi, Osservatorio di Pavia mostra ancora una volta come, l’informazione italiana, soprattutto quella televisiva, e ancora più in particolare quella del servizio pubblico si discosti in maniera sostanziale da quelle che sono le reali esigenze e le preoccupazioni dei cittadini. Il rapporto, presentato al Festival Internazionale a Ferrara il 2 ottobre, mette a confronto i principali Tg dei 5 maggiori paesi dell’UE evidenziando ( in termini statistici) temi trattati e assiduità. Sotto la lente di ingrandimento finisce chiaramente il principale tg nostrano, ovvero il Tg1. E quello che emerge immediatamente, neanche a dirlo, non è solo l’anomalia che ci contraddistingue rispetto ai vicini europei, ma l’enorme scarto esistente tra il paese reale e la sua “rappresentazione” mediatica. Stando a sondaggi recenti, in fatto di “ paure percepite”, in testa alla classifica europea, non sta, come molti potrebbero pensare, lo straniero “brutto, sporco e cattivo” ma il timore di perdere il posto di lavoro. Su una media europea che si aggira intorno ad un 48% l’Italia conquista un suo bel terzo posto con il 49%, una percentuale, dicono dall’Osservatorio, che risulta raddoppiata negli ultimi 3 anni, ma che non trova un corrispettivo nell’agenda televisiva: “… se nei tg dei diversi paesi europei il tema economico si colloca al terzo posto- si legge nel comunicato di presentazione del rapporto- con una media del 10% delle notizie, in Italia questa percentuale scende a poco più della metà (6,1%).” L’agenda dei nostri Tg non tiene conto di quest’Italia reale: ad avere la meglio sempre e comunque è un’incontrastata politica interna, seguita a ruota da notizie legate alla “criminalità” comune o all’ormai consueto “costume e società”.
Leggendo il rapporto si evince come la trattazione dei temi legati alla criminalità occupi, nel telegiornale pubblico italiano, il 10,8% delle notizie in agenda, rispetto ad una media europea pari a 6,1%. Il rapporto si sofferma soprattutto sulla “pervasività” che un certo tipo di notizie ha nei tg italiani, rispetto a quelli europei. Notizie a spot, di natura diversa e a coprire l’intero territorio nazionale, quasi un’infarcitura che fa da corollario a casi eclatanti di crimini efferati. E, il primato spetta anche in questo caso al primo Tg nazionale, il Tg1. Solo nel primo semestre del 2010 il principale tg del servizio pubblico ha dato notizia di 431 fatti criminali, contro il dato tedesco dell’Ard che nello stesso periodo dava 34 notizie del genere. In Italia, verrebbe da pensare, forse si delinque di più…
Ma non era stato lo stesso Ministro dell’Interno, Roberto Maroni che alla fine del 2009 aveva parlato d una calo considerevole dei reati commessi nel nostro paese, proprio grazie alle politiche messe in atto dall’attuale Governo?

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