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Articolo 21 - Osservatorio TG
La politica e il maltempo inondano i TG. Suicidi in carcere in "prime time"? No grazie.
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di Reporter senza rete

La politica e il maltempo inondano i TG. Suicidi in carcere in "prime time"? No grazie.
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  • Tanto maltempo, con la situazione disastrata in Liguria e Toscana, nei nostri tg di prima serata. Ovviamente nell’impaginazione  si ritrovano le consuete sensibilità: per Studio Aperto,  tg 5, tg 1 le bombe d’acqua sono in apertura, mentre  tg La 7. tg 2 e tg 3 aprono con il nuovo partito di Fini. Per il tg 4 di Fede, un discorso a parte: il suo tg è per due terzi dedicato al maltempo; poi il vaccino influenzale, e c’è lo spazio solo per una paternalistica citazione della riunione dei finiani.  A proposito di tg 4:  da questa sera abbiamo deciso di riportare le anticipazioni  dei titoli di Emilio Fede, perché oramai i suoi titoli, intervallati come sono da interviste e collegamenti, rischierebbero di durare 20 minuti.  Tornando al maltempo, solo il tg 3 ed il tg 5 riportano nei titoli le polemiche per il mancato lutto cittadino a Prato, dove sono morte in un sottopassaggio invaso dall’acqua tre donne cinesi.
    Comunque  tutti i tg non si smentiscono su un tema: l’ulteriore suicidio in carcere, questa volta a Poggioreale, non interessa, nelle edizioni di prime time, proprio a nessuno. Di questa pratica rimozione, che allontana tutti gli italiani dalla consapevolezza della gravità della situazione carceraria, ci occupiamo nel commento, che ospita  Mario Staderini, Segretario dei Radicali italiani.
    Per il resto attenzione da parecchi tg al fango tossico in Ungheria – forse perché non ci tocca direttamente -, e alle posizioni della Fiat di Marchionne che in sostanza conferma : nei rapporti con il sindacato, o così  o pomì.  L’ulteriore atto intimidatorio nei confronti della Procura di Reggio Calabria è presente fin dai titolo su tg 1, tg 2, tg 3 e tg 5.
    Per risollevarci lo spirito ci attacchiamo a un  titolo del tg 5, che ci dice come spendere, molto eventualmente, la vincita dei 150 milioni e rotti del superenalotto, e a quello di Studio aperto che ci  assicura la veridicità di una affermazione di Alessia Marcuzzi che, da bambina, ha veramente visto gli ufo, ma non è stata creduta. In fine il tg 1 ci porta in Ucraina, dove un domatore è stato morso da un leone, ma è stato salvato: il tutto ripreso da un turista americano.


    Il commento di Mario Staderini, Segretario Radicali Italiani

    (intervista di Michele Cervo)

    Ancora un suicidio in carcere. Questa volta a Poggioreale. E’ il terzo del 2010 nel penitenziario napoletano. Anche oggi i telegiornali non hanno dato spazio alla notizia. Parliamo di tutto questo con Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani.

    Staderini, Lei come spiega tale censura?

    “E’ evidente che il caso delle carceri  è quanto di più scandaloso ci sia in Italia ed in Europa, perché dimostra come sia lo Stato italiano  con le sue istituzioni fuori legge, rispetto a quelli che sono detenuti  per aver violato delle leggi. Abbiamo una situazione che è talmente grave e talmente sanzionata a livello europeo, perché anche la Corte europea dei diritti dell’uomo sta condannando l’Italia per le condizioni, testuale, “disumane e degradanti” in cui vengono tenute le persone nelle carceri,  che se solo questa notizia potesse essere conosciuta con continuità, con durata, dall’opinione pubblica italiana,  sarebbe l’opinione pubblica stessa a chiedere degli interventi, sia al Governo che alla maggioranza. Mentre invece ci ritroviamo, ormai da anni, nella difficoltà di far passare dei provvedimenti che vadano verso il rientro nella legalità. Perché la strategia di questi mezzi di comunicazione, per di più se controllati in particolare dal centro destra, è quella di dover spingere su temi come la sicurezza degli italiani. E quindi notizie su notizie di reati, episodi efferati, perché così in questa maniera si determina il consenso elettorale in funzione di alcuni temi. Questa è la ragione centrale per cui ancora una volta vengono cancellate quelle situazioni che farebbero inorridire qualsiasi italiano, anche il più fermo, che proprio perché è fermo, deciso e risoluto nella condanna e nel pretendere giustizia nei confronti di chi commette reati, sicuramente sarebbe il più risoluto a chiedere allo Stato di rispettare le sue leggi ed impedire trattamenti di vera e propria tortura”.

    Proprio sulla situazione carceri i Radicali italiani hanno in corso un’iniziativa. Ce ne vuole parlare?

    “Noi stiamo combattendo da tempo in Parlamento, questo è il ruolo dei parlamentari radicali che sono presenti nelle nostre istituzioni, per cercare di ottenere il rientro nella legalità, attraverso l’adozione di provvedimenti. Ad esempio tra pochi giorni in Senato si voterà sull’ex disegno di legge Alfano, quello che doveva prevedere un intervento sulle carceri italiane. Noi chiediamo che venga ripristinato. E questo è un caso politico che andrebbe analizzato dai media. Noi abbiamo avuto il paradosso in cui il ministro Alfano con l’approvazione unanime del Consiglio dei Ministri, presenta un documento che avrebbe avuto l’effetto di iniziare a rendere le carceri più legali, ad esempio prevedendo l’automatismo degli arresti domiciliari di chi ha commesso un reato,  cui rimangono solo 12 mesi da scontare. Ebbene, questo automatismo è stato eliminato ed ha ottenuto l’effetto di rendere praticamente nullo questo disegno di legge. Noi abbiamo deciso di ritornare alla carica con questo tipo di iniziativa, in cui purtroppo, dobbiamo dirlo, il Partito Democratico è trascinato dall’atteggiamento forcaiolo della Lega e di Di Pietro. E quindi cercheremo ancora una volta in Parlamento a far tornare sui loro passi questi gruppi politici. E al di fuori del Parlamento Marco Pannella ha ripreso un grande satyagraha, uno sciopero della fame, iniziato il 2 ottobre, il giorno della non violenza ai sensi dell’Onu, ma che nessuno ha ricordato in Italia, perché questa condizione delle carceri è insopportabile. Ma insopportabile non per un sentimento di pietà o di carità umana, ma perché è un qualcosa di talmente fuorilegge da essere la peste italiana. Ecco le carceri devono interessare oggi tutti gli italiani per questo motivo, non perchè  siamo buoni, ma perché altrimenti il nostro paese senza leggi, senza il loro rispetto da parte delle istituzioni finirà molto male”.


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