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di Giorgio Santelli
dal blog di Giorgio Santelli
L'Ucoii sbaglia, non ci sono dubbi. Paragonare l'olocausto agli attacchi si Israele in Libano è troppo. Ma questo non significa che Israele sia legittimato a fare tutto quel che fa. E' indubbio che, negli ultimi tempi, si sta assistendo ad un rigurgito antisemita. Va condannato senza se e senza ma. Ma è anche giusto chiedersi quanto il nuovo antisemitismo trovi parte delle sue ragioni anche negli atteggiamenti del governo di Israele, nell'occupazione del Libano del sud e nella irrisolta questione palestinese.
Articolo 21, giustamente, condanna la posizione dell'Ucoii. Personalmente, però, gradirei anche dei distinguo forti nei confronti dello stato di Israele. Gradirei che oltre gli appelli che vengono fatti all'Ucoii ce ne fossero altri per le comunità ebraiche italiane. Per spingerle ad avere coraggio nell'affermare che Israele ieri ha violato il cessate il fuoco dell'Onu e che l'uso della forza non serve mai a raggiungere soluzioni di pace. Sarebbe davvero bello leggere su un quotidiano italiano che le Comunità Ebraiche hanno acquistato una pagina per spingere Israele e Palestina ad un rinnovato dialogo.
Sarebbe ancora più bello se fossero proprio le due comunità , l'Ucei e l'Ucoii, a preparare un appello congiunto per Israele e Palestina. La pace dovrebbe essere l'unico desiderio possibile, quello veramente accomunante tra religioni e culture diverse. Vedere poi sfilare ad Assisi le due rappresentanze il prossimo 26 agosto, fianco a fianco, reggendo la stessa bandiera della pace, sarebbe veramente un segnale di grande forza.









