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Articolo 21 - Editoriali
Lâ??Umbria ed Assisi torneranno ad essere grandi capitali internazionali del movimento per la pace e il dialogo
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di Giuseppe Giulietti

Ancora una volta, per lâ??ennesima volta, lâ??Umbria ed Assisi torneranno ad essere grandi capitali internazionali del movimento per la pace e il dialogo. Qualche anno fa, grazie allâ??infaticabile e prezioso impegno di Flavio Lotti e dei suoi collaboratori della Tavola della Pace , una delle più riuscite edizioni della marcia Perugia-Assisi fu dedicata proprio al ruolo e alla funzione dellâ??ONU. Non a caso in quella occasione fu coniato lo slogan de "lâ??ONU dei popoli".
"Lâ??ONU dei popoli" non era e non è certamente lâ??alternativa allâ??ONU delle Nazioni e degli Stati, ma voleva essere uno stimolo, una sterzata, una sana provocazione culturale affinché quella vecchia e gloriosa istituzione provasse a battere un colpo, ad alzare la testa, tentando di spezzare la devastante logica dei veti incrociati . Da allora lâ??ONU ha drammaticamente collezionato nuovi e devastanti colpi alla sua immagine e soprattutto alla sua funzione, sino alla clamorosa umiliazione subita in occasione della decisione unilaterale di attaccare l' Iraq imposta dal presidente Bush ed eseguita da un manipolo di fedelissimi, a cominciare dallâ??Italia di Berlusconi. Quella invasione si è rilevata un fallimento politico ancor prima che militare.
Il mondo ora è meno sicuro . Gli integralisti di ogni risma si sono rafforzati . La vicenda libanese ha ripercorso lo stesso itinerario ed ora persino allâ??interno del mondo dei conservatori americani si levano voci preoccupate ed impaurite sul futuro e sui rischi della guerra permanente.Esattamente questi rischi erano stati denunciati dal movimento per la pace che aveva trovato il suo epicentro nelle grandi manifestazioni di Roma e nella ultima edizione della marcia Perugia  - Assisi che aveva visto camminare insieme una moltitudine di donne e di uomini, spesso assai distanti tra loro per fede (o per assenza di fede), per cultura, per identità politica e sociale. Questo stesso movimento, nonostante le mille difficoltà di questa stagione, ha trovato ora la forza e la passione per indire un primo appuntamento ad Assisi per il prossimo 26 agosto. Non sarà una manifestazione contro qualcuno , ma una grande assemblea popolare per individuare percorsi positivi , per dare sostegno alla sempre più difficile missione dellâ??ONU, per costruire mille ponti di solidarietà a favore di tutte le popolazioni civili colpite dal terrorismo e dalla guerra, siano esse in Libano in Israele o in Palestina.
Per queste ragioni lâ??associazione "Articolo 21 " (che riunisce in Italia e in Umbria tanti giornalisti , autori, scrittori ,e tanti cittadini innamorati della libertà di informazione) non solo ha dato la sua adesione , ma si augura che tutto il mondo della cultura e della comunicazione vogliano illuminare questo appuntamento (come gia stanno facendo tante televisioni e tanti giornali in Umbria) e soprattutto voglia  dare spazio  alle mille iniziative di solidarietà attiva che saranno decise. Lâ??Umbria , la Provincia di Perugia, Assisi, Il Sacro Convento che ha dato ancora una volta la sua generosa adesione , non saranno solo il contenitore fisico dellâ??appuntamento, ma ne rappresenteranno la più degna cornice culturale politica e spirituale.
Questo primo  appuntamento, che è anche il primo in Italia dopo il conflitto in Libano , sarà seguito non solo da una possibile nuova  edizione della marcia, ma anche dalla data carica di significati del 4 ottobre . La festa di San Francesco , santo patrono dâ??Italia, dallâ??anno scorso, per quasi unanime decisione del Parlamento, infatti è diventata la giornata nazionale del dialogo tra i credenti delle diverse fedi e i non credenti sui grandi temi della pace , del dialogo, della integrazione. La legge si è esplicitamente ispirata allo â??spirito di Assisi â??, intendendo con questa espressione la capacità di Francesco di dialogare con tutti i diversi , senza impugnare la spada. Quello spunto ha trovato nuova linfa nei grandi incontri ecumenici e nelle diverse edizioni della marcia della pace.
Per la giornata del prossimo 4 ottobre (che sarà ricordata questâ??anno in tutta Italia e nelle stesse sedi istituzionali) la presidenza della Camera sta gia'studiando una specifica iniziativa che potrebbe essere dedicata allâ??uso della parola e dei media come fattore di pace o come elemento scatenante di paura, odio, aggressione.
Sono sicuro che  lâ??Umbria , le sue istituzioni regionali in primo luogo, i rappresentanti delle Chiese,  la Tavola della Pace troveranno il modo di realizzare un percorso condiviso che possa far crescere ulteriormente quanti ancora credono nella superiorità del dialogo sulla logica delle armi e del conflitto permanente.
La conferenza di Roma, tra mille contraddizioni e tanti limiti, ha avviato un difficile cammino verso una pace ancora molto lontana , ma sempre più necessaria. Lasciateci coltivare lâ??illusione che un giorno non troppo lontano , una ipotetica conferenza di Assisi, città gemellata con Betlemme, possa sancire il ritorno della pace in una terra che, appena qualche secolo fa , era abituata alla convivenza tra ebrei, mussulmani, cristiani e miscredentiâ?¦

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