|
|
|
di Roberto Zaccaria
Il centrosinistra ha presentato alla Camera la proposta di legge sul conflitto di interessi (Franceschini ed altri).
Da una parte si dice che è troppo rigorosa e dallâ??altra che è troppo blanda e potrebbe non colpire il principale interessato.
Forse si trascura il fatto che il problema ha due facce: lâ??una, quella relativa alla funzione di governo, che può essere affrontata con le norme dirette ad impedire la commistione tra interessi pubblici e quelli privati (blind trust, autorità di controllo e sanzioni) e che vale per chi governa oggi o domani; lâ??altra relativa ad una presenza esorbitante nel settore dei media e che deve essere invece regolata attraverso disposizioni più incisive in materia di antitrust (abolizione del SIC e limiti nei singoli mercati). Mi pare che il Ministro Gentiloni le abbia promesse e saranno quelle a porre tetti più seri valevoli per gli imprenditori del settore. Eâ?? un poâ?? difficile pensare che si possa far tutto con un solo provvedimento: si rischiano facilmente gli errori di grammatica.
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo “smemorato†Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
Libertà di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere l’articolo 18? La verità è un’altra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e l’impossibile oblio



