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di Elisabetta Viozzi
L’Italia forse è il paese in cui si parla di più di famiglia ma nel quale si agisce meno a sostegno concreto della stessa. L’asilo nido è un esempio perfetto. Gli asili nido in Italia sono pochi e le rette alte. 297 euro al mese che, portano la spesa annua a famiglia a circa 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: secondo una ricerca di cittadinanza attiva si va dagli oltre 500 euro al mese di Lecco ai 110 di Cosenza. E, poi, per entrare in un nido pubblico bisogna essere fortunati: l’attesa spesso è lunga e non sempre si trova il posto desiderato. Il poco edificante record va alla Campania con il 42% di bimbi in lista di attesa, seguita da Lazio (36%) e Umbria (35%). Lasciando a molte famiglie con mamme che lavorano l’unica alternativa del nido privato. Molto più caro e anche qui, non sempre disponibile. Ma è possibile gestire un asilo nido rendendolo accessibile alle fasce più deboli della popolazione?
Ha dimostrato di sì la Fondazione “aiutare i bambini”, che dal 2007 con la campagna “Un asilo nido per ogni bambino” ha già sostenuto in tutta Italia 40 nuovi asili nido e spazi gioco capaci di includere tra gli utenti anche i figli di mamme sole lavoratrici, spesso immigrate, oppure di famiglie in gravi difficoltà economiche, con la crisi che morde la nostra società.
Ascolta l'intervista a Goffredo Modena, presidente di "Aiutare i bambini".
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