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Terzigno: la discarica della discordia
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di Giulia Sampognaro

Terzigno: la discarica della discordia

Continua la violenza, continua il disagio, continuano le promesse ma restano i rifiuti. A Terzigno il clima si fa sempre più acceso tra i cittadini e le forze dell’ordine, guidate da un ministro dell’interno, Maroni, deciso ad andare fino in fondo e ad usare anche mezzi duri per ritornare alla normalità.

E’ iniziata l'operazione di copertura all'interno della cava Sari di Terzigno. Un’operazione fatta con terreno vegetale che ha lo scopo di evitare che si levino ancora odori insopportabili. Infatti, sono state proprio le esalazioni a scatenare la protesta dei cittadini, che si ribellano ad una situazione ormai diventata insostenibile. E' il primo atto dell'accordo che il sottosegretario Guido Bertolaso aveva proposto ai sindaci dei quattro comuni interessati all'area di discarica, Terzigno, Trecase, Boscoreale e Boscotrecase; accordo che i primi cittadini non hanno firmato ma che Bertolaso intende rispettare, anche se unilateralmente.

Nei comuni del napoletano la situazione è diventata ormai invivibile sia dal punto di vista politico che sociale che ambientale.
La gente è arrabbiata, frustrata, confusa. E ovviamente la domanda più frequente è: ‘cosa accadrà adesso?’ Sono già trascorsi tre dei dieci giorni indicati dal premier Berlusconi per riportare la situazione alla normalità. La speranza si sa, è l’ultima a morire ma purtroppo la soluzione appare ancora lontana.

Ascolta l'intervista a Gennaro Langella, il sindaco di Boscoreale


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