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Viaggio nel pianeta Minzulpop
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di Reporter senza rete

Viaggio nel pianeta Minzulpop

Questa è una sera speciale per l’Osservatorio con un bilancio del proprio lavoro, in occasione anche della conferenza stampa di presentazione di un libro, nella sede della FNSI, sul sistema dell’informazione in Italia.  Si tratta di Minzulpop. Attenzione però, non si parla soltanto del “direttorissimo” del TG1 Augusto Minzolini, ma della condizione generale dell’informazione attuale.
Segnaliamo inoltre gli ultimi attacchi di Berlusconi che ha minacciato la chiusura, fino a 30 giorni, dei mezzi di informazione che pubblicano le intercettazioni. Su questo, nel commento abbiamo sentito Roberto Natale, presidente della FNSI. Inoltre l’Osservatorio, oggi in allegato agli altri servizi, pubblica il report di un mese di economia nei TG, relativo allo scorso Ottobre che è stato presentato durante la stessa conferenza stampa.
Tornando alla consueta analisi, il TG4 è l’unico, e c’era da aspettarselo, che ha aperto la sua edizione con i pacchi bomba indirizzati a Berlusconi, notizia presente, comunque, in quasi tutte le testate. Numerose le aperture dedicate alle elezioni americane del mid term, mentre in controtendenza il TG di Mentana ne parla in coda.
In tutti i notiziari ampia attenzione alla politica e agli attriti fra Berlusconi e Fini, come anche all’elezione del nuovo segretario generale della CGIL Susanna Camusso oltre che ai morti per il maltempo.
Solo TG3 e TG La7 parlano ancora di Ruby mentre Studio Aperto è l’unico che ripropone il delitto di Avetrana. E per concludere, la perla di oggi ce la consegna sempre il TG diretto da Giovanni Toti: arriva l’erede del celebre polpo Paul prematuramente scomparso. Il nome è lo stesso, ma per ora nessuno si sbilancia sulle sue “doti divinatorie”.



 Il Commento di Roberto Natale, presidente FNSI

(intervista di Alberto Baldazzi) 

L’informazione è fonte di notizia e fonte del dibattito politico: dai dossier aggi alle dichiarazione del Premier di ieri: “chiudiamo i giornali dai 3 ai 30 giorni”. Che ne pensa Roberto Natale?
“È una minaccia intollerabile e va presa sul serio e nelle prossime settimane, tanto più se andremo ad una consultazione elettorale, rischiamo di assistere a forzature sul sistema della comunicazione in particolare, ma non solo, sulla rai, che ancora non abbiamo mai visto.  Meglio pensarci prima piuttosto che dire dopo: “è inaccettabile””.

Oggi la FNSI ospita la presentazione di un libro schierato contro il sistema di comunicazione berlusconiana. Si tratta di “Minzulpop”. Non vi state esponendo un po’ troppo?
“È un libro schierato, ma non politicamente. È schierato dalla parte di quei giovani che in Rete, pur non avendo opinioni politiche determinate, sono stufi di vedere che l’informazione viene manipolata. Sono quelli che si mobilitano per un titolo falso del TG1. Non è una sezione di partito, sono giovani e meno giovani che chiedono all’informazione di fare il suo mestiere”.
Natale, ma basta “l’Orco” e le immagini dei “Nani” del sistema berlusconiano che si stagliano sulla skyline del sistema comunicativo italiano a giustificare il fatto che i TG vanno così, che l’informazione usa spesso strumenti inusitati quali il dossier aggio, il killer aggio. O c’è una responsabilità anche di centinaia, migliaia di giornalisti che non sono militi di un esercito e basta?
“Una parte di responsabilità c’è sicuramente anche da parte nostra, non possiamo limitarci a denunciare il conflitto di interesse. Lo dico pensando soprattutto a un fenomeno degenerativo che è andato avanti parecchio nella Tv di questi anni. Un fenomeno che forse gli ascoltatori possono ben comprendere dalla loro esperienza quotidiana: ma che roba sono le dichiarazioni dei politici che campeggiano in molti Tg con qualche positiva eccezione? Un tempo facevamo interviste, non interviste aggressive, semplicemente interviste cioè domande sulla base di un interesse generale della vicenda e i politici rispondevano a quelle domande. Adesso dichiarano autonomamente, si scrivono la dichiarazione, vanno in TV, la recitano e non a caso non c’è nemmeno un giornalista a far finta di raccogliere la loro dichiarazione. Gli si mette un microfono intorno al collo e dichiarano davanti alla telecamere. Questo è un esempio efficace della loro responsabilità.


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