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La coscienza civile di Adro
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di Elisabetta Reguitti

La coscienza civile di Adro

“Dal letame nascono i fiori. Dai diamanti non nasce niente”. Ho esattamente pensato a questo verso della famosa "Via del campo" di  Fabrizio De André nei giorni di Adro. Una vicenda che ha dell’ inverosimile. Uso il presente perché anche ora, mentre scrivo, ci sono due grandi soli verdi sul tetto di una scuola e ben 560 simboli leghisti impressi su  altrettanti banchi coperti però da un bollino blu. Una storia assurda perché alla fine lo Stato ha dimostrato di valere meno di un sindaco ultrà che continua a considerare il luogo della crescita culturale e civile dei ragazzi la sua palestra di politica con la “p” molto, molto minuscola. Ma il grande stomaco dell’Italia sembra aver comunque digerito la prima scuola pubblica “federalista e leghista”. A parte le indignazioni in  quelle giornate nessuno ha ancora  imposto  che lo Stato sia  tale per tutti e ovunque. E quindi Adro rappresenta  un brutto e pericoloso precedente. Ma torniamo alla strofa di De André. Da una situazione così cosa può nascere?

Per prima cosa è nato un gruppo spontaneo di persone che sta raccogliendo soldi per sostenere le famiglie (straniere e non) che hanno difficoltà. Molte di loro sono le stesse che non avevano i soldi per pagare la mensa ad aprile e i cui figli il sindaco Oscar Lancini aveva deciso di escludere dai pasti. In secondo luogo, tra alcuni ragazzi, è rinata una coscienza civile che li ha visti impegnati in un piccolo progetto che hanno chiamato “Pali puliti”.

 Volete sapere quale? Leggete il racconto  che mi ha inviato  Federica e lettera di Giordano e capirete.

reguitti@articolo21.com

Ps: Se poi  vi venisse voglia di “fare nascere i fiori” queste sono le coordinate bancarie del  conto intestato a don Angelo Chiappa (parrocchia di San Faustino a Brescia).

“Diritto alla mensa scolastica di Adro”.

 IT 72 B 08692 11204 025000251778

 

 

Il racconto di  Federica Bianchi

Un bel giorno ci stavamo recando a Iseo con un paio di amici per fare una gita sul lago.

Stavamo percorrendo la strada che collega il nostro paese (Adro) a quello di Cortefranca, ed eravamo intenti ad ammirare la bellezza del paesaggio circostante: immensi prati verdi e spazi perlopiù incontaminati. Improvvisamente, notiamo la presenza di una miriade di adesivi e fogli attaccati un po’ ovunque su pali e segnaletica.

Che brutto spettacolo! Nessuno se n’è mai accorto?

Ovviamente non è possibile siano passati inosservati dalla gente, semplicemente siamo talmente abituati a questo genere di atti di inciviltà che non ci facciamo più caso. In effetti, non è poi così grave il fastidio che può dare un adesivo su un lampione, ma quando essi si moltiplicano a vista d’occhio insozzando le nostre strade, li si può benissimo paragonare ad altri atti di vandalismo, ad esempio le scritte sui muri.

Parlandone con altre persone abbiamo percepito un disappunto generale, ed è proprio in questo contesto che è nata la nostra iniziativa: armati di buona volontà e olio di gomito, alcuni giovani hanno dato inizio a un progetto di bonifica dell’arredo urbano, destinato a protrarsi nel tempo.

Ma lo possiamo fare? È legale?

Ci siamo informati a riguardo, e abbiamo scoperto che, oltre ad essere perfettamente lecita, la nostra azione avrebbe evitato una bella multa ai comuni interessati, in quanto il codice della strada prevede ingenti sanzioni nel caso in cui non si ponga rimedio all’inciviltà dei propri cittadini.  E così, dopo aver ottenuto il benestare da parte delle autorità preposte, ci siamo organizzati: ritrovo ad Adro alle ore 15:00. Il nostro equipaggiamento è composto da spatole e raschietti, alcool denaturato per eventuali residui di colla, uno scaletto, un giubbotto catarifrangente (nonostante fossimo sempre all’interno della banchina stradale), un sacchetto per i rifiuti e, fondamentale, una videocamera per documentare il nostro operato.

Finiti i preparativi, si parte verso Cortefranca!

Per poter operare su un’ampia zona, ci siamo divisi in due gruppi che, alla fine della giornata, si sarebbero ritrovati in paese per fare il punto della situazione e confrontare le esperienze. Molti sono stati i complimenti dei passanti, piacevolmente sorpresi di vedere qualcuno all’opera (finalmente!); d’altro canto, non sono mancati fraintendimenti politici e pareri contrari, purtroppo sfociati in vere e proprie discussioni prevalentemente finalizzate a insultarci. Le critiche rivolte insinuavano che stavamo rimuovendo solamente i simboli politici a noi sgraditi, senza comprenderne veramente il significato. A nulla sono serviti i tentativi di replica, puntualmente sopraffatti dal loro sbraitare: se solo avessero prestato maggiore attenzione ai nostri discorsi (o anche semplicemente, guardato nei sacchetti dell’immondizia che ci portavamo appresso, e che contenevano adesivi di qualunque tipo), avrebbero capito che la nostra non è altro che un’azione di civiltà senza secondi fini, siano essi politici o retributivi.

Ciononostante il bilancio finale è stato indubbiamente positivo:  innanzi tutto il comune non  dovrà pagare multe, l’ambiente e il paesaggio risultano più puliti, e noi siamo appagati e felici per ciò che abbiamo fatto.

Altri comuni e associazioni hanno già mostrato interesse verso questa iniziativa, e se anche tu sei stanco di vedere la tua città imbrattata, non esitare a contribuire nel tuo piccolo: fatto il primo passo, ti accorgerai di non essere solo.

 

Buongiorno signor  Sindaco,
Sono un cittadino di Adro di 31 anni e questo pomeriggio, con un gruppo di amici di Adro e di Torbiato, abbiamo provveduto alla rimozione dei numerosi simboli politici adesivi e simili (più o meno 40) che imbrattavano ormai da qualche mese una delle vie più trafficate del suo comune, via Padania e parte di via Tito Speri di Nigoline di Cortefranca.

L'abbiamo fatto in quanto riteniamo un dovere di ogni cittadino preservare il bene comune da tutti gli atti vandalici ai quali è sottoposto periodicamente, tra i quali l'affissione illegale di adesivi politici e simili è a mio avviso il più inutile e becero, dato che espone il comune che si trovi a doverlo affrontare nella pruriginosa - e dispendiosa - necessità della loro rimozione, come è per altro successo qualche anni fa al comune di Adro e ad altri limitrofi, condannando la comunità al pagamento di una multa e al pagamento delle spese di rimozione: esborso di denaro che sarebbe potuto essere utilizzato per ben altri scopi.

Inutile dire che, tra i tanti gesti di approvazione dei numerosi automobilisti che hanno assistito e di alcuni suoi concittadini, ve ne sono stati alcuni (indovini di quale fede politica) di scherno e offesa, tra i quali, quello più stucchevole e imbarazzante è venuto da uno dei consiglieri di minoranza del suo comune (questo è quanto ci ha detto il suo concittadino, che non chiamerò signore in quanto stando alle parole che ci ha riservato e al suo atteggiamento, non è proprio un titolo che gli compete!) che, dopo averci chiesto, non si sa bene a che titolo, i documenti, s'è fermato a insultare i miei amici, a fotografarci, schernirci e, prima di abbandonare le nostre "postazioni", a minacciare l'intenzione di voler ritornare ad affiggerli a partire dalla prossima settimana.

Una confessione di intenzione di reato in piena regola!

Purtroppo l'improvvisato tutore del (dis)ordine - nonchè sedicente consigliere di minoranza - s'è dimenticato di presentarsi.
Mi duole aggiungere infine che al momento sono sprovvisto delle fotografie che testimoniano la nostra "impresa": ma non si preoccupi, le potrà chiedere al prossimo consiglio comunale al suo caro concittadino che, tra un insulto e una minaccia, ci ha fatto proprio un gran bel reportage!

Cordialmente

Giordano Colleoni

 


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