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Disastri ambientali: il governo dei due pesi e due misure
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di Pietro Nardiello

Disastri ambientali: il governo dei due pesi e due misure Piove da giorni in Veneto e la gente è avvilita, la stampa, locale, sbalordita per come i mass media nazionali hanno trattato un’emergenza che ha messo in ginocchio l’economia, cassato in poche ore i sacrifici di anni e le rosee prospettive per il futuro. La città di Vicenza, che si è completamente allagata, e il mitico  Nord Est chiedono aiuto allo Stato centrale “solamente” per ripartire e riavviare, come sempre la vita quotidiana. Silenzio, o quasi su quanto accade, per i media, probabilmente, sono molto più importanti le donne del Premier o gli aggiornamenti sul delitto di Avetrana. Risulterebbe difficile realizzare il plastico di una casa completamente sommersa da acqua e fango.                                                                                       
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dichiara che se non arriveranno aiuti di Stato, gli sghei, moneta sonante, i suoi cittadini indiranno lo sciopero fiscale. Immediatamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’onorevole leghista Umberto Bossi raggiungono i territori della tragedia. L’indomani, poi,  si presenta alla stampa lo stato maggiore leghista insieme al ministro Tremonti e a Berlusconi che annuncia “un aiuto sostanzioso e immediato” quantificato in 300 milioni di euro”. Ciò che ci domandiamo è questo: “Ci sarà qualche responsabile per quanto accaduto o il disastro bisogna addebitarlo solamente alle abbondanti piogge?” Anche su questo i media tacciono.
Nel frattempo continuano le piogge, questa volta al Sud. Esondano i fiumi Sele, Sarno e Tanagro. Nella piana di Paestum in poche ore i tetti diventano il rifugio per tante persone, gli sfollati saranno all’incirca 1.500. L’intera economia della zona è in ginocchio, i danni dovrebbero ammontare, a seguito di cifre ufficiose, a oltre 500 milioni di euro. Anche l’acquedotto è saltato per le comunità di questi territori mancherà anche l’acqua potabile esigenza che ha spinto, inevitabilmente, all’accaparramento di acque minerali.
Nessun rappresentante del governo fino ad ora si è visto da queste parti se non il capo della protezione civile Guido Bertolaso. I cittadini della Campania, come al solito, non hanno alcun rappresentante democraticamente eletto che ha interesse di far vedere il disastro che li ha colpiti a  un ministro o parlamentare. Anzi, il senatore Gasparri è giunto a Salerno, ma  per l’intitolazione del Salone della presidenza Provincia ai caduti nelle missioni internazionali di pace, e ha subito rassicurato sul fatto che il governo “è attento per vedere se ci siano le procedure da seguire per lo stato di calamità e per gli interventi necessari”.
Vuoi vedere che anche questa volta è stata colpa della camorra?
                                   

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