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Articolo 21 - Editoriali
Due parole sul ruolo di questo giornale in questa particolare situazione
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di Giorgio Santelli

Sembriamo messi in un angolo. Confidiamo, però, che gli italiani riescano a capire ciò che sta accadendo. Alcuni sondaggi affermano che Silvio Berlusconi a causa degli effetti emozionali provocati dalla liberazione degli ostaggi, prenderà un 2,5% in più alle europee. E' preferibile dividere i piani del ragionamento.  Da una parte c'è la necessità di esprimere una grandissima soddisfazione per la liberazione degli ostaggi.  Le ricostruzioni dei tempi e dei meccanismi che hanno portato a questo risultato proprio in queste ore sono speculazioni che vogliamo evitare di fare.  Le lasciamo ad altri. Non ci interessa, ora, capire se sono stati liberati "a scadenza", o se bin laden o qualche altro terrorista di primo piano potrà essere arrestato magari proprio in prossimità della campagna elettorale per le presidenziali americane.

A dir la verità non ci deve nemmeno interessare se l'Onu ha ritrovato l'unità su una risoluzione per l'Iraq e se questa porterà vantaggi politici a chi ha fatto una scelta interventista. Le nostre idee in merito non cambiano, al di là dell'Onu, al di là della liberazione degli ostaggi. Al di là delle continue, pesanti e ripetute apparizioni in video, audio e sulla stampa del nostro "piccolo padre" Berlusconi.

Solo quest'ultimo elemento deve essere il tema su cui Articolo 21 deve prepotentemente impegnarsi. La vocazione di Berlusconi ad impossessarsi di tutto quel che c'è di buono per farlo diventare suo e spacciarlo, attraverso i media, come risultato personale. Questo è quanto Articolo 21 deve fare emergere e deve dire con forza.  A volte ci facciamo prendere la mano e ci spingiamo verso una deriva generalista che il nostro giornale non deve permettersi. A volte rischiamo di parlare di tutto ciò che accade distogliendo lo sguardo dai motivi per cui siamo nati. Vogliamo esserci ad ogni costo e sopra ogni cosa.  Prendo un termine in prestito dall'economia: il nostro "core business" è proprio l'aspetto che prima dicevo: fare le pulci al "nano politico" Berlusconi per l'utilizzo illegale che sta facendo dei media italiani.  E lì fermarci perchè, in ogni caso, quella è la madre di tutte le prepotenze. Ed è bene, ogni tanto, ricordarcelo.

Ieri sera, in ogni caso, Porta a Porta in prima serata è stata vista da poco più di 3 milioni di italiani.  Più di 8 hanno preferito guardare l'under 21 che vinceva gli europei.  Penso sia un segno dei tempi. Berlusconi ci ha rubato il grido con cui tifiamo italia, poi ha utilizzato le sue tv, ha rubato anche quelle pubbliche, ci ha derubati del diritto e della legge utilizzandola per sè e pe i suoi amici, ha utilizzato i morti di Nassiriya per giustificare l'impegno italiano, ha utilizzato il povero Quattrocchi, oggi utilizza i tre ostaggi liberati.  Ma la gente ha cominciato a punirlo attraverso il telecomando. E nel fine settimana utilizzera l'arma sacrosanta del voto per esprimere il proprio dissenso ad una realtà virtuale così diversa dal mondo reale.

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