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Silurato Paolo Ruffini. E' Antonio Di Bella il nuovo direttore di Raitre
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di Redazione

Silurato Paolo Ruffini. E' Antonio Di Bella il nuovo direttore di Raitre

Antonio Di Bella e' il nuovo direttore di Raitre. Subentra a Paolo Ruffini. Lo ha nominato il cda della Rai con, 8 voti a favore ed un voto contrario. "E' per me un grande onore – ha affermato il neo direttore - poter continuare il lavoro di Paolo Ruffini e del gruppo dirigente di Raitre che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nei miei otto anni di direzione al Tg3”. Articolo21: "Ruffini cacciato senza motivazioni. Confidiamo in Di Bella professionista sensibile all’autonomia dell’informazione". Rizzo Nervo (che ha votato contro): "su Ruffini accolta richiesta esterna di epurazione". Van Straten (che ha votato a favore) : "Di Bella tutela servizio pubblico Raitre" 

"Come avevamo previsto Paolo Ruffini è stato rimosso senza neppure lo sforzo di fare finta di motivare tale atto con uno straccio di ragioni plausibili di tipo professionale o aziendale. Del resto – affermano Federico Orlando e Giuseppe Giulietti, presidente e portavoce di Articolo21 - sarebbe stato assai difficile da momento che il suo lavoro e quello di tutta la squadra ha prodotto risultati da tutti apprezzati per qualità e quantità. In realtà si è scelto di obbedire ad una richiesta più volte formulata in modo pubblico dal presidente del Consiglio e dal suo servizio d’ordine. Articolo21 ringrazia Ruffini e quanti hanno contribuito a garantire autonomia e serietà a Raitre e confida in Antonio Di Bella che ha sempre dimostrato grande sensibilità per i principi di autonomia  della libertà di informazione e di espressione. Al nuovo direttore consegneremo le migliaia di firme che cittadine e cittadini hanno sottoscritto sul nostro sito e che hanno fatto sentire la loro voce per la tutela ideativa e produttiva della rete. Gliele consegneremo affinché Di Bella le usi contro quanti, e non saranno pochi, tenteranno di sfigurare questo patrimonio”.

C’e’ davvero poco da commentare" ha affermato Paolo Ruffini dopo aver appreso la notizia. "Ci sono cose che si commentano da sole. Per me parla il lavoro svolto ogni giorno dalla rete. Un lavoro che e’ stato ed e’ sotto gli occhi di tutti e che ha onorato  il ruolo del servizio pubblico".

"E' per me un grande onore poter continuare il lavoro di Paolo Ruffini e del gruppo dirigente di Raitre che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nei miei otto anni di direzione al Tg3. Il mio impegno e' consolidare i risultati raggiunti, per qualita' e ascolti, garantire e sviluppare l'identità della rete". Cosi' in una nota Antonio Di Bella accoglie la sua nomina alla direzione di Raitre, appena varata dal Cda Rai.

"Il 15 dicembre la Terza Rete compira' trent'anni ed oggi il Consiglio di amministrazione ha dato il via alle celebrazioni cacciando il suo direttore". Inizia cosi' la dichiarazione critica con cui il consigliere d'amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo spiega il suo voto contrario alla sostituzione di Paolo Ruffini con Antonio Di Bella alla direzione di Raitre.  "Non avrei mai immaginato - dice Rizzo Nervo - che la richiesta di epurazione da mesi sollecitata dall'esterno potesse essere accolta con un solo voto contrario. E' come se nel 2002 il Cda avesse approvato, con una maggioranza schiacciante, la cacciata di Enzo Biagi e di Michele Santoro.  I risultati di qualita', di ascolti e di economicita' di gestione raggiunti da Paolo Ruffini erano inattaccabili come hanno voluto testimoniare pubblicamente nei giorni scorsi tutti gli artisti, i conduttori, i giornalisti, i registi, gli autori e i dirigenti che con il loro direttore hanno consolidato in questi anni il successo della rete. Ho votato 'no', quindi, con profonda convinzione perche' l'avvicendamento di Ruffini non ha alcuna giustificazione aziendale ed, infatti, ne' il direttore generale ne' il presidente hanno saputo, o potuto, spiegarne i motivi cosi' come non e' stato mai detto quali sono gli obiettivi e il mandato editoriale affidati al nuovo direttore. A tutti coloro che lavorano in azienda oggi arriva un segnale forte ma devastante: il merito ed i risultati non contano nel giudizio di chi guida il servizio pubblico, tant'e' che chi ha ben meritato viene mortificato e messo da parte. Faccio, comunque, i miei auguri ad Antonio Di Bella. Il suo non sara' un compito facile, ma spero che sapra' difendere la storia di liberta' e l'autonomia di Raitre".

''Il mio comportamento oggi in consiglio di amministrazione si e' ispirato a due principi: la valorizzazione della professionalita' di Paolo Ruffini e la salvaguardia dell'identita' di Rai Tre''.  Lo afferma Giorgio Van Straten, consigliere di amministrazione Rai che aggiunge: ''Per questo, da una parte, mi auguro che Ruffini accetti la proposta che gli e' stata avanzata e che io ritengo seria e importante. I canali digitali sono il futuro della televisione e hanno bisogno di una guida forte e capace, quella che lui e' in grado di garantire.    Dall'altra, ho ritenuto che il nome di Antonio Di Bella corrispondesse perfettamente alla necessita' di tutelare uno dei capisaldi del servizio pubblico, uno dei pochi spazi rimasti per un'informazione non omologata, per trasmissioni intelligenti e innovative, per l'approfondimento e l'inchiesta giornalistica di qualita'''.

''Voglio essere il presidente di un'azienda normale. Ecco perche' considero questa una scelta totalmente aziendale''. Cosi' il presidente della Rai Paolo Garimberti spiega il suo voto a favore nella nomina di Antonio Di Bella a direttore di Raitre al posto di Paolo Ruffini. ''Puo' piacere o meno, puo' essere condivisa o criticata, considerata giustificata o ingiustificata. Ma e', per quanto mi riguarda e di questo rispondo si' personalmente - ha spiegato ancora il presidente -, una scelta aziendale. Che ci si creda o meno a me questo non interessa''.

Un "particolare ringraziamento e apprezzamento a Paolo Ruffini per il lavoro svolto con grande professionalita' e per i risultati conseguiti come direttore di Raitre" e' stato espresso venuto dal Cda di viale Mazzini nei confronti del direttore uscente della rete. Per Ruffini un nuovo incarico: collaborare con il direttore generale, Mauro Masi, "nella definizione e nell'attuazione dell'operazione per il passaggio delle attivita' editoriali da Raisat a Rai". Gli aspetti organizzativi e amministrativi di questo incarico saranno oggetto dell'esame del Cda in una prossima seduta.

"Non si puo' negare alla Rai il diritto, addirittura il dovere, di esercitare i suoi poteri. Cio' che nella sostituzione del dottor Ruffini e' parso tuttavia esorbitare da criteri giurisdizionali sono stati tre elementi: l'estenuante, eccezionale lentezza della decisione; l'assenza di motivazioni che accreditassero la natura professionale, e insieme gestionale, del provvedimento; l'incongrua, nuova collocazione escogitata per giustificare un esito di cui la politica stessa, certo non estranea alla questione, non credo possa menar vanto". Lo afferma in una nota il Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Sergio Zavoli, commentando la sostituzione di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre.  "Ai riconoscimenti pressoche' unanimi riservati alla qualita' del lavoro svolto dal dottor Ruffini - ha continuato Zavoli - e' nondimeno doveroso aggiungere la persuasione che il dottor Di Bella sapra' portare nel nuovo incarico i meriti acquisiti nel corso della sua carriera. Spero - conclude Zavoli - che una ponderata riflessione possa orientare per il meglio le decisioni riguardanti le nomine ancora in sospeso".

''In ginocchio di fronte ai voleri del Presidente del Consiglio, il vertice Rai gli porta in dono la testa di Paolo Ruffini. Incapaci anche soltanto di simulare un minimo di autonomia, e incuranti di ogni valutazione di merito, Direttore Generale e Consiglio danno esecuzione agli ordini impartiti da Palazzo Chigi'': e' il commento del presidente della Fnsi Roberto Natale al cambio alla guida di Raitre.    ''Non e' in questione il nuovo direttore, Antonio Di Bella, che di certo non si presenta con il profilo del normalizzatore - spiega in una nota -  Cio' che brucia e' lo spettacolo di subalternita' del vertice, il suo silenzio di fronte all'appassionata difesa del lavoro di questi anni fatta dai dirigenti di RaiTre, dagli artisti che con essa collaborano, da tanti cittadini che hanno visto nella rete le caratteristiche nitide di un servizio pubblico non sempre riconoscibile altrove. Da viale Mazzini si continua a ignorare la domanda di autonomia della Rai che viene da tanta parte dell'opinione pubblica, e che ha portato in piazza, appena poche settimane fa, decine e decine di migliaia di persone. Decisioni del genere sembrano fatte apposta per sollecitare una replica''

"Inquieta la pervicacia con cui si e' perseguito l'obiettivo di sostituire un dirigente, che stava svolgendo un lavoro unanimemente apprezzato. Sarebbe gravissimo se il nuovo incarico affidatogli si rivelasse  una  scatola vuota". Lo dice Carlo Verna, segretario nazionale dell'Usigrai, per il quale "il caso Ruffini va messo in conto al direttore generale e alla maggioranza consiliare che lo sostiene, ma siamo certi- continua Verna- che Antonio Di Bella sapra' raccogliere l'eredita' del direttore che sostituisce. Fino a prova contraria, che non temiamo possa esserci, lo difenderemo da chi l'indicasse come il normalizzatore di Raitre. Fino a ieri per noi era una delle vittime di un metodo di lavoro non corretto, che ha lasciato senza incarico diversi giornalisti e dirigenti".  Conclude il segretario dell'Usigrai: "La vicenda complessiva, ivi compresa la sostituzione subita a suo tempo da Di Bella al Tg3 (anche li' da un'altra professionsita pure apprezzata), svela che, non potendosi arrivare di fronte all'opinione pubblica mondiale ad annettere al regno del conflitto d'interessi anche la terza rete del servizio pubblico si e' decisa un'incursione dimostrativa nel segno dell' 'ammuina', da poppa a prua e da prua a poppa. Si e' colpita la continuita', che quando le cose funzionano e' importante. Una conferma dell'eterodirezione della Rai".

- "E' certamente la scelta di un ottimo professionista quella del nuovo direttore di Raitre che certamente portera' avanti un'esperienza del valore della rete di cui si celebra il trentennale della nascita. Rimane un amaro retrogusto la modalita' con cui e' stato avvicendato un direttore della capacita' di Paolo Ruffini, che ha avuto il merito di condurre in modo tanto efficace una parte essenziale del servizio pubblico". Lo afferma il senatore del Pd Vincenzo Vita, componente della commissione di Vigilanza Rai.

''La rimozione di Paolo Ruffini e' una brutta pagina per il servizio pubblico'': lo dichiara Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Partito Democratico. ''Il vertice RAI ha infatti dato esecuzione a un ordine esterno e cosi' facendo ha mandato un messaggio chiaro all'azienda: qualita' e ascolti valgono zero, il pluralismo autentico e' una anomalia da combattere'', sottolinea Gentiloni. ''Le qualita' professionali e personali che Antonio Di Bella mettera' al servizio di RAI3 sono fuori discussione'', conclude il responsabile comunicazioni del PD, ''ma purtroppo questo non cancella la gravita' dei modi e degli obiettivi con cui e' stato rimosso Ruffini''.

"Il consenso quasi plebiscitario nel Cda della Rai alla nomina di Antonio Di Bella quale nuovo direttore di Rai Tre e' la piu' evidente conferma della scelta d'alto profilo operata dal vertice aziendale", ha detto Giorgio Lainati (Pdl), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, che in una nota ha aggiunto: "Rappresenta una clamorosa e netta smentita di quanti hanno alzato un inutile e autolesionistico polverone rispetto alla sola ipotesi di sostituzione di Paolo Ruffini. Un normale avvicendamento dopo piu' di sette anni alla guida di RaiTre e' stato dipinto come un atto addirittura antidemocratico e illiberale. Al nuovo direttore Di Bella rivolgo un sincero augurio di buon lavoro".


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