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Articolo 21 - Editoriali
I monologhi del Presidente e la compiacenza degli oppositori
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di Loris Mazzetti

Berlusconi da Vespa e nessun contraddittorio.
Tutti i giornali ne parlano, tutte le volte i soliti discorsi, tutte le volte le solite polemiche.   Andiamo un po' oltre a tutto questo. Una considerazione: la verita' oggi e' determina dall'opinione e non dai fatti. In televisione si puo' dire, come ha fatto il Presidente del Consiglio, che vent'otto milioni di italiani hanno avuto dal suo governo una diminuzione delle tasse.Non e' importante che sia vero, l'importante e' quale opinione si fa chi ascolta tale affermazione. Quindi per quale motivo Berlusconi deve affrontare il contraddittorio, quando puo' incidere come vuole  sull'opinione?  Per cortesia non disturbiamo la democrazia invano. Lui non accetta il contraddittorio anche perche' non e' in grado di sostenerlo, soprattutto sul piano psicologico, lo ha dimostrato tutte le volte che in pubblico ha dovuto rispondere a domande o affermazioni libere (intendo non organizzate); un esempio per tutti: l'apertura del semestre italiano in Europa. In altri tempi si sarebbe detto che non ha le basi. Berlusconi e' un prodotto mediatico, non comunica dal suo studio ma da un set televisivo, non parla ma recita. Il politico Berlusconi non esiste, esiste Berlusconi che interpreta il ruolo del politico e che costruisce il suo consenso, il suo essere sull'opinione e non sulla verita'. Come e' potuto accadere tutto questo? 
Potremmo parlare di strategia della comunicazione, potremmo continuare a denunciare che lui e' anche padrone della Rai, ma sicuramente responsabili sono quei giornalisti compiacenti che si accordano, che si rendono disponibili pur di  averlo ospite e in cambio si fanno garanti che certe domande in quel salotto non si faranno. Basta chiedersi come mai a Porta Porta, prima di affrontare la riforma della scuola, non si e' parlato della notizia del giorno che lo riguarda direttamente: la sentenza Sme, cioe' la corruzione del giudice Squillante da parte del corruttore Previti con soldi provenienti dalla Fininvest.  Il vero giornalista avrebbe cominciato con questo la puntata e Berlusconi avrebbe potuto rispondere come meglio avrebbe voluto. Non disturbiamo ancora la democrazia invano. Arriviamo al punto veramente dolente: i comprimari, sicuramente non all'altezza del protagonista che li ha fatti liquidare da una domanda di Vespa: "Che cosa non va, nella riforma Moratti? I due sindacalisti bocciati senza essere rimandati a settembre. Dei giornalisti ospiti meglio non parlare, hanno gia' parlato troppo i loro silenzi.
Le polemiche continueranno per un po' poi i leader del  centrosinistra torneranno da Vespa, concordando piu' o meno a loro volta, accetteranno di confrontarsi con i soliti, Schifani, La Russa, qualche volta il teatrino si trasformera' in ring per il bene degli ascolti di Vespa ma per il male degli italiani. Una cosa importante pero' e' accaduta: l'ex ministro Tullio De Mauro non partecipando al monologo, quindi non legittimandolo, ha dato una bella lezione a tutti i politici.
Qualcuno in televisione, qualche anno fa, avrebbe detto: "Meditate politici dell'opposizione, meditate"

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