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Nonna Pia a 103 anni ha deciso di spegnere la luce
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di Giorgio Santelli

Nonna Pia a 103 anni ha deciso di spegnere la luce

Non nascondiamolo. Era una notizia che ci si aspettava da un momento all'altro ma che non avremmo mai voluto ricevere. Eppure quando questa mattina ho visto la chiamata di Stefano sul mio cellulare, presto, un po', forse inconsciamente, c'ho pensato. E' bastato richiamarlo per avere le conferma. Nonna Pia, a 103 anni, ha deciso di spegnere la luce. Mi piace pensare che abbia deciso di andarsene lei, dopo aver aspettato che Stefano tornasse da una settimana di vacanze, quando così tutti gli affetti le fossero vicini.

Una donna combattiva, una "compagna" comunista che, fino a qualche mese fa ancora alzava il braccio col pugno chiuso. Per una donna abituata a correre, pensare, leggere, discutere, riflettere, informarsi, passare questi ultimi mesi nel letto non doveva essere stato granché. E quindi si sarà detta. "Un po' di annetti li abbiamo fatti, ringraziando Dio anche in salute, quindi... spegniamo la luce".
Ma non me lo aspettavo. Ieri sera, per il Corso, avevo incontrato la "signora madre" di Stefano, Luisa, che mi diceva. "E' lì, tranquilla. Ha una tempra d'acciaio".

E invece ora Nonna Pia sarà una delle tessere mancanti di questa città che forzatamente perde alcune figure storiche per ragioni anagrafiche; donne e uomini che hanno interpretato una fase della vita di Orvieto.
Pia ha interpretato molte fasi della nostra città, e lo ha fatto da militante comunista. Non di quelli in cachemire, come direbbe il nostro presidente del Consiglio. Alle ultime elezioni politiche, ricordo attraverso i racconti di Stefano, Nonna Pia continuava a cercare una falce e martello nella scheda elettorale. E la sua fierezza nel dire, subito dopo il voto, ancora dentro al seggio, che aveva votato comunista era la dimostrazione che ancora una volta quel segno lo aveva trovato.

Come non può essere cancellata dalla memoria la festa per il suo centesimo genetliaco, quando fece qualche domanda scabrosa all'allora sindaco di Orvieto Stefano Mocio, riuscendo anche a farlo arrossire. Non si parlava di politica, ovviamente, ma di sesso.

Certo. Sul clivo discendente della vita pure lei qualche colpo lo aveva perso. Negli ultimi anni si era appassionata, e forse un po' anche innamorata, di Massimo d'Alema. Che uno si chiede che c'entra Massimo d'Alema con i comunisti... Ognuno però ha i gusti suoi. Comunque, Nonna Pia, ci mancherà. E mi mancherà anche la sua zuppa inglese.

Le mandiamo un bacio, spero che appena arriverà dove arriverà qualcuno le offrità un po' di "acqua bona", così chiamava la grappa che gustava a fine pranzo.

Qui la ricordano tutti con affetto e simpatia. E, come si deve fare, facciamo un bel brindisi al suo ricordo. Come diceva lei... alla salute di chi ci vuole bene. E quelli che ci vogliono male.... Se la pijino in quel posto!


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