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Si mobilitino le energie migliori tese a superare i problemi, non solo economici
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di Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno

Si mobilitino le energie migliori tese a superare i problemi, non solo economici Sig. Presidente della Repubblica
Sen. Giorgio NAPOLITANO
Palazzo del Quirinale
00187 ROMA

e p.c.
- Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio BERLUSCONI
- Ai Presidenti delle Camere, Sen. Renato SCHIFANI e On. Gianfranco FINI


Signor Presidente,

Le scriviamo per condividere alcune riflessioni che traggono spunto da situazioni e vicende che tutti noi, come italiani, viviamo e, in particolare, in merito ai rapporti Chiese-Stato.

Desideriamo affermare la convinzione che le Chiese, tutte le Chiese, dovrebbero astenersi dal diventare parte attiva del confronto politico, che dovrebbe svolgersi in un contesto laico, scevro da vincoli ideologici. Le Chiese hanno tutto il diritto di essere protagoniste della dimensione pubblica per quanto attiene al tema dei diritti e dei doveri, delle premesse etiche della politica, degli strumenti da applicare in una società democratica.

Le Chiese hanno il dovere di esprimere convinzioni etiche al di là dei vantaggi materiali o ideologici che da tale espressione possano derivare e i mass media dovrebbero dare adeguata informazione su tutte le posizioni espresse.

Riteniamo, come rappresentanti di una comunità religiosa i cui fedeli manifestano le simpatie politiche più differenziate, che l'attività politica al servizio della collettività comporti delle responsabilità che investono, anche e significativamente, l'aspetto più privato, personale, della vita individuale.

Avvertiamo l'esigenza che chi occupa posizioni di responsabilità, consapevole dell'imperfezione della realtà, per acquisire autorevolezza e credibilità, debba tenere comportamenti morali chiari, consoni al ruolo ricoperto, rispettosi dei principi fondamentali di moralità pubblica, coerenti con le iniziative politiche e legislative in corso, che si renda disponibile al controllo esercitato dall'opinione pubblica, dai media, dalla magistratura, dalle altre istituzioni dello Stato.

I cittadini italiani, soprattutto i più giovani, hanno bisogno di vedere rispecchiati nei loro rappresentanti le istanze migliori, e vanno indirizzati a considerare come ideale da perseguire non il modello di una vita facile, amorale, da trascorrere nel puro godimento del presente, ma quello di un'esistenza spesa nell'impegno, con serietà, nel rispetto del proprio corpo e nella solidarietà.
Purtroppo molti indici rilevano che nel nostro Paese l'etica pubblica, il senso dello Stato, il rispetto dei diritti e dei doveri non sono sufficientemente diffusi e insegnati, e le istituzioni e la politica paiono talvolta esprimere plasticamente questo disagio, al di là di situazioni specifiche.

Come rappresentanti di una denominazione cristiana impegnata nella società civile, vogliamo continuare ad avere fiducia nelle istituzioni e ci rivolgiamo a Lei per esprimere l'esigenza:

che il Presidente del Consiglio, il Governo e il Parlamento evitino di indebolire di fatto e di diritto il presidio per il controllo della legalità istituzionalmente offerto dalla magistratura, ma che agiscano affinché i cittadini possano giungere alla serena convinzione che la Legge è uguale per tutti e che, anzi, esiste un codice morale non scritto ancora più esigente per chi ha preso su di sé l'onere di ricoprire funzioni di responsabilità;

che il Presidente della Repubblica e i Presidenti delle Camere si esprimano, con maggiore chiarezza di quanto non sia avvenuto finora, sui principi di etica pubblica e, in particolare, sul rapporto di coerenza che deve esistere tra comportamenti privati e responsabilità pubbliche;

che agli organi di informazione sia garantita la funzione fondamentale di raccontare, sempre e solo la verità dei fatti, senza subire condizionamenti di nessun tipo, scevri da vincoli e ricatti di qualsiasi genere.

Tutto ciò nell'auspicio che in questo nostro amato Paese si mobilitino le energie migliori tese a superare i problemi, non solo economici, che lo affliggono.

Certi che leggerà questa nostra come l'augurio che formuliamo di vedere tenuti in debito conto i valori su cui si fonda una società ben amministrata, consentendo a tutti di vivere in una realtà pacifica e serena e offrendo ai giovani i migliori modelli ideali, porgiamo i nostri più rispettosi saluti.

per il Comitato nazionale
dell' Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno
il Presidente, Past. Franco Evangelisti


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