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Articolo 21 - Editoriali
Il "Mezzogiorno di fuoco" del ribelle Follini
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di Francesco Lener da .Com

Mezzogiorno di fuoco in Commissione Vigilanza. La scomunica dell'Udc ai Quattro dell'Ave Maria rintanati nel bunker di viale Mazzini dovrebbe arrivare oggi, più o meno a quest'ora. Evidentemente Che Guevara Follini (come l'ha sprezzantemente ribattezzato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni) era troppo impegnato, nella giornata di ieri, a lanciare l'ennesimo "penultimatum" (definizione di Willer Bordon) al Cavaliere Acchiappatutto per poter oscurare, con una sparata da prima pagina, l'annunciato affondo ai vertici Rai. «Il testo della risoluzione - si è schermito ieri, prima ancora di entrare in Vigilanza, il capogruppo Udc in Commissione, Antonio Iervolino - non è ancora stato definito, ma nel merito chiediamo che il Cda dopo il completamento della fusione Rai Spa-Rai Holding si sciolga per dare seguito alle nuove norme previste dalla legge Gasparri sul Cda di viale Mazzini». La perfetta coincidenza di tempi tra la rivolta politica dei centristi in chiave anti-interim e il ritrovato rigore con il quale l'Udc ha deciso di seguire le vicende Rai dà, tuttavia, piena linfa a quanto sostenuto ieri dal leghista Davide Caparini, che cioè non ci siano particolari ragionamenti sul bene dell'azienda a muovere gli uomini di Follini, ma solo lo stucchevole gioco di poltrone e ricatti, tipico dei momenti di pre-crisi di Governo.
Quasi ebbra di cotanta vis, la sinistra sembra illudersi di aver trovato un alleato in più nell'eterna lotta contro Berlusconi e invita Follini a sottoscrivere la propria mozione anti-Cda già presentata nelle mani del presidente Claudio Petruccioli. Speranza vana, naturalmente, vista la scarsa attitudine al "bertinotteggiamento" degli orfani dello scudo crociato. Ma tocca aspettare: non avremo un responso definitivo prima di una manciata di giorni. «Quando avremo a disposizione tutti i testi - ha frenato lo stesso Petruccioli - la settimana prossima procederemo con le dichiarazioni di voto e il voto».
La giornata di oggi, però, si annuncia campale anche su un altro fronte, verso il quale l'attenzione mediatica è assai meno concentrata. Si dovrebbe concludere in queste ore, infatti, l'istruttoria dell'Authority delle Comunicazioni sulle posizioni dominanti di Rai e Mediaset sul fronte della raccolta pubblicitaria. Non è la prima in questo senso e la promessa, qualora gli sforamenti già riscontrati in passato fossero stati riconfermati, era l'irrogazione di severe sanzioni. Ebbene, l'esito, che sembrava scontato, potrebbe avere risvolti diversi. «C'è una pesante aria di sanatoria - ha confidato il portavoce dell'Associazione Articolo 21, Giuseppe Giulietti - Secondo alcune fonti la posizione ad oggi prevalente sarebbe quella di chiudere lâ??istruttoria in corso e di aprirne unâ??altra alla luce delle normative previste dalla legge Gasparri. Eâ?? del tutto evidente che, così facendo, si procederebbe ad un vero e proprio condono tombale». Che Berlusconi abbia proposto il ministero dell'Economia a Enzo Cheli?

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