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di Giulietto Chiesa
Il grande e temibile Follini ne ha fatte di cose in un giorno solo. Ha messo in crisi il governo Berlusconi, non ha applaudito neppure quando l'Unto ha annuciato che la maggioranza reggera' ancora, ma ha votato la legge sul conflitto d'interessi del prode Frattinaglie.
Di tutto un po', avanti ragazzi, la commedia continua. La legge finalmente risolve il conflitto d'interessi, nel senso, preciso, rigoroso, total, esaustivo, che lo elimina dalla giurisprudenza. Non esiste il conflitto d'interessi. Lo dice la maggioranza. Non e' mai esistito. Non esiste il concetto. Come chiameremo una situazione in cui uno e' concessionario e concessionato? La chiameremĂčo situazione di identita' d'interessi. E' legale, d'ora in poi. Adesso l'autorita' preposta all'accertamento dovra' soltanto verificare che il governante XY favorisce "anche" l'interesse generale, oltre al proprio. Cioe' che non infligge un danno all'interesse pubblico. Come si fa a fare questa verifica? Naturalmente e' impossibile. Infine l'autorita' che deve vigilare sara' composta in base alla decisione del presidente del Consiglio; che stabilira' il profilo professionale dei suoi 15 componenti, quelli che integreranno l'antitrust. Questo viola l'art 10 della legge istitutiva dell'antitrust, ma che importa? La legge , tutte le leggi, sono ormai anticaglie, nell'Italia di Berlusconi.
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