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Orfano di Orfeo, il TG2 in rotta verso Raiset
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di Osservatorio TG

Orfano di Orfeo, il TG2 in rotta verso Raiset
  • ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 24 MARZO 2011
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    I TG di giovedì 24 marzo 2011 - “E' la stampa bellezza…e tu non puoi farci niente!” diceva Humphrey Bogart nel film  “L’ultima minaccia”, al suo editore con interessi diffusi in vari settori, mentre tentava di bloccare l’uscita di notizie che lo riguardavano. La differenza, tra la pellicola ed alcuni dei nostri Tg del servizio pubblico, sta nella risposta al potente in carica. Al netto, chiaramente dei Tg della rete privata di cui il potente in carica ne è il fondatore. E allora accade che per un direttore accusato di nascondere alcune notizie, edulcorarle o declassarle – come nel caso del Rubygate a gossip – la denuncia di oggi è nel dossier del Cdr uscente del Tg1 contro il direttore Augusto Minzolini-  per un altro, Mario Orfeo che ha lasciato la direzione del Tg2 per quella de Il Messaggero, il Cdr, esprime invece profonda preoccupazione sul futuro della testata. Degli squilibri già in atto rispetto all’imparzialità ed all’omologazione politica dell’informazione del servizio pubblico,  ne parliamo nel nostro commento con Carlo Verna, segretario del sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai).
    Ed è il corto circuito stampa-politica che, anche stasera, ci fa valutare le edizioni di prime time. Infatti lo scontro andato in scena alla Camera per il voto sulla missione in Libia -con Frattini definito da Di Pietro “coniglio” dopo l’abbandono dell’aula da parte del ministro- trova spazio soltanto nei servizi di Tg2, Tg3 e TgLa7: sugli ultimi due con titolo,mentre per il Tg1, mera cronaca parlamentare al netto degli attacchi al governo. Nessun cenno per Tg5, Tg4 e Studio Aperto, quest’ultimo oggi, privo della pagina politica. L’accordo con le regioni sul federalismo guadagna poco spazio, anche se un servizio a testa c’è nei Tg diretti da Bianca Berlinguer ed Enrico Mentana, neppure una notizia per Tg1 e lo stesso per i Tg Mediaset. L’unico a raddoppiare sulla questione è il Tg2,  con due sonori in chiave “vittoria per la lega”, notiamo, a conferma forse delle voci che sulla poltrona lasciata vuota da Orfeo, potrebbe sedere un giornalista espressione del carroccio. Nel merito del voto in commissione giustizia alla Camera sulla responsabilità civile dei magistrati entrano soltanto Tg3, e TgLa7 con servizio, mentre Tg1 e Tg2 dedicano appena una notizia da studio. Lo stesso fa il Tg5. A distinguersi è Emilio Fede, che con il direttore de Il Giornale -Sallusti ospite in studio- non parla del voto in commissione, ma comunque di giustizia e magistrati, partendo dalla sentenza della Corte di Strasburgo che ha assolto l’Italia, sulla morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova.
    E l’occasione, evidentemente, per il direttore del Tg di rete 4 è ghiotta -forse per le vicende personali nel Rubygate- per attaccare non soltanto certa magistratura, ma anche certa stampa “che non perde occasione per rovinare la vita privata delle persone quando ancora non è stato ritenuto un minimo di responsabilità penale”. Dice testualmente Fede. Un po’ troppo Cicero pro domo sua. La Libia naturalmente resta in apertura per tutti, come per tutti finisce in coda il Giappone. Ma è ancora il corto circuito stampa- politica, che ci fa valutare anche la cronaca sugli sbarchi. Infatti  per tutti  servizi sull’emergenza a Lampedusa, ma solo per il Tg3 anche la notizia e le immagini della protesta dei sindaci del catanese, che non hanno apprezzato la scelta del ministro Maroni di trasferire i migranti nel centro di accoglienza a Mineo. Perché appunto “E’ la stampa bellezza…e tu non puoi farci niente”. Ad ognuno proprie interpretazioni.
    Mariella Magazù

    Il commento è di Carlo Verna, segretario Usigrai
    (intervista di Alberto Baldazzi)

  • Carlo Verna, il Cdr del Tg2 ha emesso ieri un comunicato preoccupato, anche se di caldo saluto, al direttore Orfeo che abbandona la direzione del Tg. Cosa può accadere nel complesso scenario del servizio pubblico per questo fatto, come dire, inatteso in qualche misura, e che modifica gli equilibri già scombinati del servizio pubblico?
    “Noi siamo sulla stessa linea d’onda del Cdr del Tg2 anzi, appena la notizia è apparsa sicura, ben prima che fosse ufficiale, abbiamo voluto sottolineare come si stesse per spegnere un’altra luce del servizio pubblico. Certamente Mario Orfeo ha fatto un buon Tg, certamente istituzionale, ma sicuramente un Tg in cui c’erano le notizie, diversamente dal Tg di Augusto Minzolini. Dunque il problema è evitare che si vada ad un omologazione del Tg2 rispetto all’asse Tg1; ovvero si arrivi nella condizione in cui sia tutto al servizio del premier Silvio Berlusconi. Noi temiamo che il  successore di Mario Orfeo possa uscire da quello che abbiamo chiamato “il bussolotto del conflitto d’interessi”. Su questo c’è il richiamo di tutte le istituzioni, anche della stessa politica, a salvaguardia del servizio pubblico, sia di chi lavora all’interno del servizio pubblico sia dei cittadini che devono fruire, pagando un canone, di un servizio pubblico corretto. Noi chiediamo una massima attenzione ed, eventualmente, gli adeguati interventi su una situazione di questo genere. Ci sembra molto pericolosa perché si profila uno scenario del 75% dell’informazione televisiva in Italia completamente appiattito sulle posizioni di Silvio Berlusconi; ricorderete tutti che, solo pochi giorni fa, ha detto “Mi difenderò in Tv”.

    Verna, nessuno di noi è nato sotto i cavoli o è stato portato dalla cicogna, quindi sappiamo, tornando due anni indietro, che anche Orfeo è stato una nomina – come dire – politica, ed anche in quel caso con il beneplacito del premier. Questo significa che la professionalità vince, quando viene espressa? Concordo con te che il Tg2 è stato ineccepibile dal punto di vista della correttezza ed in qualche misura anche dell’autonomia …
    “Sì, Mario Orfeo è stato bravo. Sicuramente il vizio genetico ce l’aveva anche lui, e non c’è dubbio che ci fu una riunione a palazzo Grazioli all’interno della quale furono decise delle cose; che poi, grosso modo, il Consiglio di Amministrazione della Rai, che purtroppo non è indipendente a causa di una legge sulla governance che noi abbiamo sempre denunciato – , ha applicato. Non ce l’ho con i singoli. Magari esprimeranno delle professionalità, e se liberi potrebbero fare anche bene, individualmente presi -. È ovviamente dal  un meccanismo di governance  che arriva l'attacco, per mettere il servizio pubblico direttamente sotto il controllo  dell’esecutivo di turno: questa è in buona sostanza,  la legge  Gasparri. Il punto nodale è che Orfeo, pur avendo questo “vizio genetico” in un contesto in cui comunque il Presidente del Consiglio doveva tener conto all’epoca delle varie anime della maggioranza( Insomma: Orfeo non era espressione diretta di Berlusconi,) fu sicuramente partorito in quel tipo di clima. Ma in concreto si può fare il giornalista pur avendo avuto un mandato cda una  parte dalla politica, e che quindi ha questo vizio genetico. Noi speriamo che, in futuro, simili difetti possano essere eliminati, ma ognuno ha sempre la schiena che ha, e da questo punto di vista Orfeo ha la schiena dritta”.



    Dati Auditel di martedì 23 marzo 2011
    Tg1 - ore 13:30 4.419.000 25,18% ore 20:00 6.634.000 25,29%.
    Tg2 - ore 13:00 3.322.000 20,48% ore 20:30 3.083.000 10,88%.
    Tg3 - ore 19:00 2.696.000 14,84%.
    Tg5 - ore 13:00 4.045.000 24,52% ore 20:00 5.518.000 20,96%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.750.000 21,15% ore 18:30 1.446.000 10,29%.
    Tg4 - ore 19:00 1.289.000 6,98%.
    Tg La7 - ore 13:30 1.002.000 5,71% ore 20:00 2.552.000 9,63%.
    fonte tvblog.it

     


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