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Licio Berlusconi e l'attacco finale alla giustizia. Martedì 5 aprile tutti a Roma
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di Stefano Corradino

Licio Berlusconi e l'attacco finale alla giustizia. Martedì 5 aprile tutti a Roma

Esattamente 30 anni fa, tra marzo e aprile 1981, una perquisizione della Guardia di Finanza in una villa di Castiglion Fibocchi portò alla luce un lungo elenco di facoltosi personaggi, tra cui i dottori Silvio Berlusconi e Fabrizio Cicchitto. La lunga lista non era quella dei soci di un club di bocciofili aretini ma gli iscritti alla Loggia P2 di Licio Gelli. Sarà per celebrare questa ricorrenza che il governo presieduto da Silvio Berlusconi (singolare omonimia) con l'aiuto del capogruppo del suo partito Fabrizio Cicchitto (altra sconcertante omonimia) cercherà di far approvare il testo sul processo breve, fiore all'occhiello dell'agognata riforma della giustizia che al primo posto mette la "separazione delle carriere" e la "responsabilità civile dei magistrati". E qui l'ennesima coincidenza: i sopra citati erano proprio i principi ispiratori del piano di rinascita democratica del Venerabile!

Per fugare gli ultimi eventuali dubbi sul fil rouge che lega i signori Licio e Silvio, "Propaganda 2" oltre al controllo sulla giustizia prevedeva quello dei media. E qui l'allievo supera il maestro...

Tra vaffanculo ed altri insulti, giornali e schede lanciate in Parlamento fra pochi giorni si torna in aula. Il 5 aprile la Camera voterà sulla richiesta di conflitto di attribuzione. Tradotto: martedì prossimo, piuttosto che confrontarsi sulla tragedia umana di Lampedusa o, a due anni esatti dal terremoto, sulla condizione degli aquilani molti dei quali ancora senza casa, i deputati si dovranno occupare dei risvolti giudiziari di un presidente del Consiglio, indagato per concussione e prostituzione minorile per i suoi vizietti privati e del processo breve, ennesimo escamotage per evitare, sempre lui, una possibile condanna per corruzione sul caso Mills.

Quel giorno, fuori dal Parlamento, coloro che hanno riempito le piazze italiane ed estere il 12 marzo torneranno per le strade di Roma, sempre in difesa della Costituzione ma questa volta con un obiettivo preciso: dire no al processo breve, contrastare l'ennesima legge ad personam. Un 'Democrazia Day', per invocare la nostra "Rinascita Democratica" che sia l'esatto opposto di quella di Licio Berlusconi. 

corradino@articolo21.info

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PRESIDIO PERMANENTE CONTRO IL PROCESSO BREVE
Articolo 21 aderisce al presidio permanente in corso da oggi davanti a Montecitorio dopo il blitz di ieri della maggioranza sul processo breve. La mobilitazione andrà avanti fino a quando vi sarà la discussione alla Camera dell'indegno decreto legge. Tutti gli associati di Articolo 21 sono invitati a partecipare.


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