Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - INTERNI
Carcere, Saturno: si indaga per istigazione al suicidio
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Bruna Iacopino

Carcere, Saturno: si indaga per istigazione al suicidio

Il caso di Stefano Cucchi ha ormai segnato un punto di non ritorno. Se prima quello che accadeva nelle carceri poteva essere tranquillamente archiviato, media compresi, come un semplice “incidente” con un precedente così pesante, non è più accettabile. Sembra siano esattamente questi i contorni che sta assumendo, ora dopo ora, la vicenda drammatica di Carlo Saturno, 22 anni, di Manduria, deceduto ieri in ospedale dopo 7 giorni di agonia, in seguito a un presunto “tentato suicidio” per impiccamento. Solo che su quel presunto suicidio grava un'ombra molto più pesante ed è quella sostenuta dalla Procura di Bari che sul caso Saturno ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di “istigazione al suicidio”. Ipotesi che, nel caso specifico, viene inevitabilmente correlata al alla delicata situazione in cui si trovava il ragazzo.
Carlo, infatti, era parte civile nel processo intentato contro nove guardie carcerarie accusate di “presunti maltrattamenti” a danno di tre detenuti del carcere minorile di Lecce (ormai chiuso) e in questi giorni avrebbe dovuto testimoniare al processo.
In un primo momento la stampa locale e nazionale aveva parlato di un ragazzo fragile e in stato evidente di depressione, visto anche un precedente tentato suicidio, versione categoricamente smentita dalla famiglia e dalle sorelle in particolare che descrivono un ragazzo solare, che amava la vita, almeno fino al momento del suo ingresso in carcere. E sono i fratelli a rimarcare, a mezzoi stampa, un altro particolare che evidenzia ancora di più a stranezza del caso: Carlo era alto 1,75 invece il letto a cui si sarebbe appeso con un lenzuolo è di appena 2 metri, un'anomalia che di certo dovrà essere accuratamente vagliata dagli inquirenti, così come si dovrà fare chiarezza sulla colluttazione avuta dal ragazzo con alcuni agenti proprio il giorno prima di impiccarsi, quando alla notizia di un suo imminente trasferimento ad altro padiglione avrebbe reagito male ferendo un agente e subendo addirittura un nuovo arresto in carcere per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Infine ( in un quadro che risulta oltremodo confuso con notizie date, smentite o rettificate) l'ultima inquietante rivelazione è quella riportata in queste ore dal quotidiano Bari sera. La storia carceraria di Carlo sarebbe stata alquanto burrascosa, non ultimo il pestaggio subito, sembra, nel 2009 alla presenza del suo avvocato, presso il carcere di Taranto in seguito all'arresto per reati legati allo spaccio di stupefacenti e che avrebbero infine portato l'avvocato a inoltrare al Tribunale competente un’istanza di richiesta di modalità protetta per il detenuto in data 3 aprile 2010.


Letto 2992 volte
Dalla rete di Articolo 21