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La Somalia protesta: ingerenze indebite delle Nazioni Unite
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di Shukri Said

La Somalia protesta: ingerenze indebite delle Nazioni Unite

Un singolare braccio di ferro si sta svolgendo tra le autorità somale e l’esponente della Nazioni Unite per la Somalia. Bruciando sul tempo l’iniziativa del Primo Ministro Mohamed Abdullahy, l’Ambasciatore Mahiga delle Nazioni Unite per la Somalia ha convocato a Nairobi lo scorso 12 e 13 aprile una riunione per decidere il futuro dopo il periodo di transizione che scade il prossimo agosto con la decadenza contestuale di tutte le istituzioni. Pur in assenza di molti legittimati e nonostante la contrarietà di importanti sostenitori internazionali, i lavori si sono conclusi proponendo di rinnovare i 520 deputati per un biennio procedendo alla nuova elezione delle altre cariche. Una soluzione palesemente illegittima e sbilanciata a favore dello speaker del Parlamento Sharif Hassan, in contrasto col Presidente della Repubblica Sheikh Sharif e col Primo Ministro Mohamed Abdullahy, che nuoce all’imparzialità delle Nazioni Unite le quali sono state contestate da 111 esponenti dell’intellighentia somala in diaspora con una lettera al Segretario Generale Ban Ki-moon mentre 100 parlamentari hanno proposto una mozione di sfiducia dello speaker.
Il Primo Ministro ed il Presidente della Repubblica, hanno invece confermato l’impegno a convocare gli stati generali somali per la metà di giugno in cui proporranno una proroga di tutte le istituzioni della transizione per un solo anno onde completare la riforma della governance, il varo della Costituzione e della legge elettorale, oltre che per completare l’azione militare contro Al Shabaab che sta finalmente dando buoni risultati.
Si apprende che l’Ambasciatore Mahiga arriverà in Europa in questi giorni e, temono a Mogadiscio, anche per perorare l’esito della riunione di Nairobi del 13 aprile scorso. Ma accordargli il consenso – affermano fonti governative somale - rischierebbe di consentire l’elezione di nuove cariche da parte di un Parlamento delegittimato perché autoprorogatosi rispetto alle altre cariche ed in contrasto con la legge, gettando la Somalia in un groviglio istituzionale senza precedenti.

Leggi la lettera di protesta indirizzata a Ban Ki Moon e firmata da 111 rappresentanti della diaspora somala


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