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Articolo 21 - Editoriali
Il Signore delle Tv ha aperto la caccia
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di Giuseppe Giulietti

da L'Unità

«Mi ha rovinato la par condicio...», così con raro sprezzo del ridicolo, il signore e padrone delle Tv ha lanciato il suo grido di dolore e di guerra, alla vigilia della stagione della paletta e del secchiello. Bruno Tabacci, caustico parlamentare dellâ??Udc, lo ha paragonato a quel bimbo viziato che non appena iniziava a perdere, si impossessava della palla, lasciava il campo di calcio e lanciava la terribile accusa: «State imbrogliando, il pallone è mio, non si gioca più...». Il bambino viziato, tuttavia, era noioso e petulante quanto lo è oggi Berlusconi, ma assai meno pericoloso; dal momento che i palloni si trovavano e si trovano in tanti negozi. Il pallone di Berlusconi è invece rappresentato dalle Tv, dalle radio, dai giornali e, soprattutto, dalla immensa torta dei ricavi pubblicitari. Guai a prendere sottogamba questo bimbo capriccioso, Berlusconi, come è noto, dice la verità proprio quando dà fiato alle sue peggiori pulsioni. Quale potrebbe essere, in queste condizioni, lo scenario autunnale? Berlusconi tenterà, in ogni modo, di manomettere quel poco che resta della par condicio, una normativa, quella italiana, tra le più blande in Europa, dove per altro non conoscono il conflitto di interessi. In particolare il signore delle Tv tenterà di eliminare qualsiasi ostacolo alla possibilità di trasmettere sempre, comunque e dovunque spot a pagamento. Il denaro diventerà così la principale unità di misura del confronto elettorale. Qualora tale disegno dovesse trovare qualche inciampo, anche parziale, proverà una seconda mossa, sempre allâ??insegna «dellâ??estremismo proprietario»: il controllo ferreo di tutte le piazze televisive.
Il «povero Berlusconi», escluso a suo dire dalla tv e minacciato dalla par condicio, controlla già in modo diretto o indiretto Rai e Mediaset. Nel prossimo palinsesto autunnale non solo ritroveremo il Bruno Vespa, e i suoi tanti imitatori, ma, tanto per garantire unâ??iniezione di pluralismo, Rai2 affiderà la trasmissione di approfondimento a Gigi Moncalvo, già direttore della Padania, e considerato un poâ?? estremista persino da alcuni dirigenti della Lega. Sia a Mediaset, sia soprattutto alla Rai si stanno progettando nuovi contenitori, mirati in modo esplicito sulla eventualità di elezioni anticipate. A farne le spese saranno i grandi contenitori familiari, luoghi nei quali saranno magnificate le virtù di Berlusconi e di «alcuni» dei suoi ministri. Per raggiungere questo obiettivo sarà compiuto ogni sforzo per prorogare il mandato al fedele Cattaneo e al governo monocolore degli abusivi che ha occupato viale Mazzini. La loro sopravvivenza è direttamente collegata al grado di faziosità che sapranno ulteriormente esprimere. Non si limiteranno dunque a tifare per lâ??amico Silvio, ma tenteranno di colpire alle spalle quel poco di diversità editoriale che ancora è sopravvissuta. Lâ??espulsione di Pippo Baudo è solo lâ??apertura in grande stile della nuova stagione di caccia.
Contestualmente al tentativo di inasprire il controllo, Berlusconi procederà, tanto per gradire, anche allâ??acquisto di tre radio nazionali (vedi Unità nei giorni scorsi), allâ??accaparramento dei diritti per la tv digitale e affiancherà forse lâ??amico Dellâ??Utri nella preparazione di un nuovo quotidiano nazionale. Lâ??intera operazione politica e mediatica sarà accompagnata dallâ??ennesimo annuncio di una prossima vendita di Mediaset, forse a una cordata familiare, forse allâ??amico Murdoch. Lâ??effetto annuncio è già stato studiato e calcolato ed è stato preceduto da una singolare intervista rilasciata dalle figlie di Berlusconi e che è stata forse archiviata con troppa fretta.
Riuscirà questa campagna politica e mediatica? Ã? difficile prevederlo, ma sarebbe un grave errore sottovalutarne lâ??efficacia, la forza, lâ??ambizione. Berlusconi ci proverà e lo farà con ogni mezzo. Ã? assai probabile che tanta prepotenza e tanto disprezzo per qualsiasi regola possano diventare una delle cause della sua prossima sconfitta, ma nulla è scontato. Le istituzioni in Europa e in Italia, le autorità di garanzia, le opposizioni persino i moderati del centrodestra dovranno contrastare questo disegno con eccezionale rigore e con la fermezza doverosa quando sono in discussione i valori essenziali dello Stato liberale e della Carta costituzionale.
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