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Non e’ vero che la manifestazione del 3 ottobre e’ andata bene. Comunque non ancora
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di Maurizio Blasi *

Non e’ vero che la manifestazione del  3 ottobre  e’ andata bene. Comunque non ancora

Il successo di una manifestazione si misura dal segno che lascia qualche settimana dopo, non dalla piazza. Questa ovviamente era strapiena perché la Federazione della Stampa ha colto in tempo una passione popolare diffusa e forte, orfana di rappresentanza, che solo una politica dai riflessi lenti poteva ignorare tanto a lungo. I 300.000 di piazza del popolo ci interpellano per chiedere unità e fermezza nella difesa dei diritti di informazione. Ma a distanza di qualche settimana cresce il rischio di non proseguire, come se quella manifestazione fosse stata solo un atto dovuto da assolvere quanto prima.
 Un Bokassa di pelle bianca si è assegnato da solo le concessioni tv, se le paga con prezzi da hard discount, si è fatto una legge (battezzata dal fido Gasparri) che gli porta fiumi di soldi, e difatti le sue tv raccolgono meno ascolti della rai ma il doppio di pubblicità. E ancora,  manda in guerra il servizio pubblico contro Sky obbligandolo a perdere milioni, costringe gli italiani a spendere per un nuovo decoder satellitare. E ancora, usa i giornali di famiglia per uccidere mediaticamente (Boffo), minacciare (Fini, Augias), intimidire (chi pubblicò al momento giusto la bufala sull’ amante di Veronica Lario ? Chi ha pedinato al momento giusto il giudice Mesiano ?), e sopratutto  per cantare le proprie gesta (dalla finta ricostruzione d’Abruzzo alla crisi economica nascosta sotto il tappeto) .
 Tutto questo sta devastando il sentire profondo degli italiani. Quanto tempo pensiamo ancora di avere prima di precipitare in un buio della ragione che potrà durare decenni ? Quella piazza piena e matura chiede a chi l’ha riunita di non tradirla, di non dividersi, di essere all’altezza e agire subito.
 - Che la fnsi promuova un tavolo stabile di consultazione con tutti i gruppi e associazioni che hanno a cuore il tema; Siddi e Natale (segretario e presidente) fissino una data e facciano nascere un nuovo soggetto che viva sull’ossigeno di piazza del popolo.
 - Che questo soggetto imponga al pensiero e ai programmi della politica le due emergenze dell’Italia futura: il lavoro e l’informazione. Non si può aspettare: il mondo della politica non è mai stato fluido come oggi e non lo resterà per sempre, l’imbarbarimento delle coscienze non è completato, anche a destra c’è chi non ha alcun interesse a trasformarsi in ancella del sultano. 
 - Che intanto si blocchi con ogni mezzo, parlamentare e non, la legge che oscura le intercettazioni: regalo alla criminalità organizzata, alla faccia di giornalisti, magistrati, dell’Italia per bene. La fnsi faccia lo sciopero già proclamato, in parlamento si trovi ogni alleanza per evitare l’approvazione. 
 Quando cominceremo a muoverci in questa direzione potremo dire che la manifestazione del 3 Ottobre è stata un grande successo. Per ora è stata solo una grande giornata, una piazza piena, capace di guardare più avanti di chi l’ha convocata.     
E’gia tanto, ma non basta .

*Consigliere nazionale della FNSI .


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