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Articolo 21 - Editoriali
Catullo in allerta per il Ferragosto. Polizia, artificieri, cani antiesplosivo pronti a intervenire al minimo sospetto
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di Alessandra Vaccari

da L'Arena

Ã? massima allerta all’aeroporto Valerio Catullo di Verona-Villafranca. Domani è ferragosto, giorno di allarme rosso a livello terroristico e dopo gli anatemi lanciati via internet dai fondamentalisti islamici, le forze dell’ordine sono tutte particolarmente attente a qualsiasi movimento sospetto. Da maggio, a ieri compreso, dal Catullo secondo dati della polizia aerea, sono transitati un milione 70 mila persone. Di questi passeggeri, tremila sono stati identificati compiutamente. Questo significa che sono stati loro chiesti i documenti che poi è stato controllato fossero originali. Anche i bagagli, fossero colli a mano o stivati sono stati aperti e ne è stato verificato il contenuto. E ancora sono state espluse 250 persone, tutte straniere non in regola con il permesso di soggiorno. 391 immigrati clandestini sono stati rintracciati mentre tentavano di entrare irregolarmente nel nostro territorio. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di romeni e di moldavi, essendoci aerei che arrivano e partono dal Catullo direttamente da e per quelle rotte. Ben 34 persone sono state denunciate perché tentavano di imbarcarsi con un coltello in tasca, nonostante dopo l’11 settembre 2001 le normative siano state particolarmente ristrette e non permettano di portare sul veivolo neanche una limetta per unghie o una torcia da sub. Anche ieri mattina, la polizia aerea ha fermato un moldavo che aveva già avuto due decreti di espulsione. Lui, come se niente fosse ha tentato di entrare in Italia dal «cielo», pensando che fosse più semplice. «Il lavoro è tanto e le nostre forze non sono aumentate di molto. Un contributo in più ci è stato dato, ma non tanto quanto avevamo chiesto», sottolinea il vicequestore Giovanni Bravi, dirigente della polizia aerea, che coordina anche il personale dell’esercito del raggruppamento VII reggimento alpini di Feltre che aiuta nel piano antiterrorismo, «alla carenza di personale sopperiamo con molte ore di straordinario. E in alcuni casi, soprattutto quando ci sono voli a rischio come quello per Israele abbiamo l’aiuto dei colleghi di Padova, ma sono negli orari dei voli. E sono una decina alla settimana, alle volte arrivano a 13». Quando atterrano e decollano aerei «a rischio» viene messa in atto una procedura di sicurezza, che non viene giusto per questo illustrata, particolarmente pesante. L’aeroporto viene assolutamente blindato. «Alcuni passeggeri alle volte si lamentano per la serietà dei controlli e ci dicono che altrove non è così. Noi ne siamo orgogliosi, applichiamo per tutti comunque quella che viene definita scheda quattro, controlli totali, per tutti». In servizio all’aeroporto ci sono oltre alla polizia aerea, la polizia, l’esercito, la guardia di Finanza, le guardie provinciale, la Ronda i cani antiesplosivo in grado di individuarne 19 tipi diversi. Di recente la società che gestisce il Catullo ha fatto installare un sofisticato sistema antintrusione elettrico in grado di segnalare eventuali presenze. Si tratta di un filo spinato con dei sensori. «Abbiamo molto apprezzato», sottolinea Bravi, «l’impegno della Società nella sicurezza». Domani è ferragosto, il giorno di massima allerta, quello più temuto perché coincide con gli ultimatum: «C’è un po’ di tensione, inutile negarlo», commenta il vicequestore, «ma noi lavoriamo per far passare un quindici agosto tranquillo ai nostri passeggeri. Quando siamo entrati in polizia sapevamo che non saremmo andati a lavorare al catasto. Ã? un lavoro impegnativo, in un arco di tempo pesante. Questo poi è un periodo massacrante. Sabato scorso dal Catullo sono transitate 19 mila persone. E noi dobbiamo controllare tutti».

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