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Rai: fuori Anno Zero. Giulietti-Vita, "Santoro via come richiesto da Berlusconi"
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di Redazione

Rai: fuori Anno Zero. Giulietti-Vita, "Santoro via come richiesto da Berlusconi"

Divorzio fra la Rai e Michele Santoro. In una nota dell'azienda  infatti, si legge che le parti "hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso - da troppo tempo pendente - altrimenti demandato alla sede giudiziaria. "Non ci interessano le motivazioni tecniche - affermano in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita - che hanno portato alla chiusura di Anno Zero. Sappiamo solo che tale richiesta era stata avanzata qualche giorno fa da Berlusconi. Tutto il resto sono chiacchiere. Peraltro la Rai in questi giorno non ha speso una parola per trattenere Santoro e questo vorrà pure significare qualcosa".

 

Non dimissioni spontanee ma... spintanee
di Giuseppe Giulietti*

“Basta polemiche, se vogliono lasciare la Rai sarà una loro decisione spontanea…”, così il cinico amico cerchiobottista ha liquidato la notizia, data dal Fatto, della possibile uscita dalla Rai di Santoro, di Travaglio, di Vauro, di Ruotolo, di tutta la squadra di Annozero, di Fabio Fazio, di Roberto Saviano, di Serena Dandini, di Giovanni Floris, di Milena Gabanelli o almeno di alcuni di loro.

In realtà si tratta non di uscite spontanee, ma di possibili uscite “spintanee”. Non è proprio la stessa cosa. Sarà una casualità ma tutti quelli che sono vicini all’uscio risultavano e risultano nelle liste di proscrizione dei Berlusconi e dei Romani.

Quei nomi stavano nei tabulati delle telefonate intercettate dai giudici di Trani. Appena poche ore fa il presidente editore aveva organizzato una cenetta a Palazzo Grazioli con i consiglieri Rai della destra. Una fuga di notizie lo aveva costretto a sparecchiare la tavola, ma qualche ora dopo aveva ripreso a tuonare contro Santoro e contro “quelli che gli avevano fatto perdere le elezioni a Milano”.

Come faranno a spingere fuori da viale Mazzini quelli e quelle che non gli piacciono? Basterà ritardare i contratti, cominciare a discutere gli orari, chiedere qualche rotazione, sibilare qualche nuova minaccia, cacciare i direttori di Rai 2 e di Rai 3, insomma basterà promuovere una rinnovata campagna di mobbing contro i migliori talenti aziendali.

E perchè mai costoro dovrebbero restare in un’azienda che li odia, che non li vuole perchè così ordina il proprietario dell’azienda concorrente? Se alcuni di loro preferiranno La7, sarà la definitiva sconfitta di quel poco che resta del sevizio pubblico. E chi pagherà per tutto questo?

La signora Lei avrà scelto di proseguire sulla strada già tracciata da Masi e di conseguenza sarà solo e soltanto l’ultima direttrice generale di Salò, del regime morente.

Ci auguriamo di aver letto male, anzi speriamo che sia il Fatto, sia Articolo 21 abbiano davvero ricevuto informazioni ” false e tendenziose”, anzi, non chiediamo di meglio che essere smentiti.

Perchè mai il presidente e la direttrice generale non ci regalano un bel comunicato congiunto che potrebbe suonare più o meno così: “Tutte le notizie apparse in relazione ai nuovi organigrammi e ai nuovi palinsesti sono destituite da ogni fondamento, anzi, sono offensive perchè tra i nomi indicati ci sono persone assolutamente inadeguate ai ruoli indicati. Allo stesso modo appare indecoroso che si possa solo pensare che il servizio pubblico possa rinunciare ad alcuni dei suoi programmi più prestigiosi solo per obbedire ai comandi del proprietario dell’azienda concorrente. Trascineremo in tribunale chiunque abbia solo osato coltivare un simile pensiero criminale e perverso”.

Restiamo in attesa della posta, eventualmente andrebbe bene anche una cartolina! Dal consiglio di amministrazione convocato per lunedì prossimo ci attendiamo invece una risposta rigorosa al richiamo dell’Autorità che ha chiesto alla Rai di porre fine all’oscuramento dei referendum, in particolare ad opera del Tg1 e del Tg2.

Che strano, i nomi dei censori non fanno parte dell’elenco di coloro che dovranno essere accompagnati alla porta di Viale Mazzini. Perchè mai?

In attesa dei futuri misfatti, abbiamo già chiesto agli avvocati di Articolo 21 di preparare le denunce alla Corte dei conti, al tribunale, alla Commissione europea. Ci provino a imbavagliare i giornalisti sgraditi e ad oscurare la pubblica opinione. Non hanno neppure idea di quali e quante azioni scateneremo sino a quando anche i nuovi mazzieri non saranno accompagnati alla porta.

* Pubblicato su "Il Fatto Quotidiano"


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