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Indignazione precaria
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di David Incamicia

Indignazione precaria La domenica che ci siamo appena lasciati alle spalle non è stata solo la giornata tanto attesa del raduno leghista di Pontida, un appuntamento che ha di fatto lasciato le bocce ferme nello scenario politico e deluso le aspettative di gran parte dell'opinione pubblica nazionale. No, ieri è avvenuto anche qualcos'altro. Certamente di più rilevante se si prendono in esame gli attuali e delicati equilibri sociali nel Paese ma forse passato ingiustamente in sordina fra i media sempre troppo distratti da altro. E' stata, infatti, anche la giornata che ha sancito l'avvio di un percorso di protesta che vede protagonista la vasta area della sofferenza legata al mondo del lavoro: quella dei precari ma anche dei disoccupati e, in prospettiva, degli studenti. Si sono tutti radunati davanti a Montecitorio, il bunker decadente dove si è rinchiusa una classe politica ormai priva di legittimazione morale. Il fortino che martedì prossimo, proprio in concomitanza dell'ennesima e prevedibile fiducia (fraudolenta) attribuita al governo Berlusconi, sarà ancora una volta preso d'assedio dall'Italia precaria e indignata.

Questo l'appello lanciato in vista di quell'occasione dalla "Rete degli In-dipendenti precari per la PA":

LA MIGLIORE ITALIA SCENDE IN PIAZZA PER L'INDIGNAZIONE PRECARIA

Siamo la rete degli In-dipendenti precari per la PA che hanno contestato il Ministro Brunetta, la storia l’avete vista tutti, sul web ci sono centinaia di migliaia di contatti al video che testimonia come Brunetta insulti i precari… indicandoli come la parte peggiore dell’Italia.
La nostra grande visibilità in questo momento ci consegna la responsabilità di lanciare la piazza dell’indignazione precaria. Su web e social network ci siamo ripresi un diritto di parola negato, adesso ci incontriamo per dare corpo e anima alla nostra indignazione contro la precarietà delle nostre vite. Incontriamoci tutti in piazza Montecitorio domenica 19 giugno dalle ore 18 in connessione con la giornata internazionale dell’indignazione promossa dai movimenti europei, invitando tutte le realtà in lotta contro la precarietà che in questi giorni stanno prendendo coraggiosamente parola mettendo al centro il proprio protagonismo e pensiamo ai lavoratori dello spettacolo in occupazione permanente al Teatro Valle.     Martedì 21 il Parlamento è chiamato a votare la fiducia da questo governo sfiduciato inequivocabilmente e dal basso dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini con il voto referendario a difesa dei beni comuni, della vita e della Terra e contro l'immunità cercata dal presidente del Consiglio dei ministri. La fiducia del Parlamento è adesso richiesta su un Decreto Sviluppo che ribadisce proprio quelle politiche contro le quali, dopo mesi di diffuse esplosioni sociali, il voto referendario si è rivolto. Il giorno dopo, mercoledì 22, lo stesso Parlamento dovrebbe effettuare quella verifica della maggioranza di governo richiesta dal presidente della Repubblica e che l'esecutivo cerca così di anticipare e blindare, disperatamente: una verifica, comunque, che nella società italiana è già stata approfonditamente effettuata, con esito seccamente negativo.

Proponiamo che a partire da domenica 19 a Roma con un'assemblea di piazza delle indignazioni precarie che converga sul presidio indetto fin da sabato dai precari della scuola, e in tutt'Italia con azioni e incontri di piazza, siano le precarie e i precari ad aprire, in connessione col buon vento di libertà che spira in tutto l'Euromediterraneo, una settimana politica decisiva per i nostri destini.

Proponiamo che l'Italia precaria martedì 21 giugno trasformi queste prese di parole nell'assedio sociale e civile della sede che la Costituzione della Repubblica impone rappresenti la sovranità popolare, il Parlamento. Perché la sfiducia che abbiamo già lungamente espresso a questo governo e alle politiche che ovunque vogliono far pagare ai molti la crisi di pochi, si imponga definitivamente, senza lasciare più spazio a traformismi, senza più alcuna delega sul nostro futuro.

Chiediamo quindi a tutti precari di esprimere la propria indignazione in tutte le piazze d’Italia, perché il destino di questo paese e la gestione della crisi non venga lasciata nelle loro mani ma si esprima un autorevole punto di vista: quello precario!

Il 21 e 22 giugno il Parlamento prima voterà con la fiducia il cosiddetto Pacchetto Sviluppo poi ci sarà la conta della maggioranza voluta da Napolitano, è arrivato il momento di sfiduciare questo governo.

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