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La Rai e gli sfregi della banda degli onesti
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di Giuseppe Giulietti

La Rai e gli sfregi della banda degli onesti

Alla Rai è davvero cambiato tutto, prima quelli sgraditi a Berlusconi venivano cacciati a colpi di pubblici editti, ora vengono accompagnati alla porta ed invitati ad andarsene. Non c’è bisogno di leggere le intercettazioni per capire che, sia pure con modi e toni diversi, è in piena attuazione il piano per dissolvere la Rai e stroncare qualsiasi anomalia editoriale, a partire da Raitre. Basta leggere la lettera di Serena Dandini, pubblicata dal Corriere della Sera, per rendersi conto di quanto sta accadendo. Dopo la sostanziale espulsione di Santoro e di Saviano, la scena si sta ora ripetendo con Milena Gabanelli e Serena Dandini, considerate persone non gradite, forse anche loro saranno nel lunghissimo elenco di quelle e quelli "che mi hanno fatto perdere le elezioni e i referendum"
Nel frattempo Berlusconi e famiglia ringraziano due volte. La prima perchè la Rai esegue i comandi, la seconda perchè la medesima Rai si sta suicidando industrialmente allontanando da sè non solo alcuni tra i migliori talenti  professionali, ma anche il pubblico che li seguiva e li seguirà.

Dal momento che l'obiettivo palese di questo assalto è quello di imbavagliare la pubblica opinione e di dissolvere quello che ancora resta della Rai chiederemo a tutte le associazioni del settore, a tutti i sindacati, a tutte le forze politiche di promuovere insieme una gigantesca class action, di raccogliere milioni di firme, e di presentarle nel corso di una grande manifestazione nazionale contro ogni forma di bavaglio: dalle intercettazioni alla rete, dalle censure al conflitto di interessi impugnato come una clava per abbattere avversari e competitori politici ed industriali.

“Se non ora quando?” Con queste parole un coraggioso gruppo di donne, innamorate della Costituzione, convocarono a Roma una straordinaria manifestazione, una di quelle che hanno segnato il risveglio nazionale , la fine di un lungo periodo segnato dalla acquiescenza, dal torpore, talvolta anche dalle complicità.
Mai come in queste ore sarà il caso di ripetere “Se non ora quando?” e di presidiare on inaudita passione civile l’articolo 21 della Costituzione dalle ultime raffiche di un regime morente, ma no per questo meno pericoloso, anzi.
Questo è il momento per mettere insieme partiti, movimenti, associazioni, sindacati, per concordare una azione quotidiana, pressante, incisiva, che non conosca pause, sino alla vittoria finale.

Chiunque abbia idee e proposte le tiri fuori: class action contro la Rai, esposti alla Corte dei conti, ricorso al tribunale ordinario, iniziative davanti alle sedi delle silenti autorità di garanzia, manifestazioni davanti alla sede del parlamento europeo, della corte internazionale dei diritti, delle istituzioni e delle assemblee elettive, a cominciare dalla Camera e dal Senato, utilizzo delle rete per far impazzire il censore, iniziative in tutte le piazze italiane dedicate alla libertà di informazione, sino ad arrivare ad un grande manifestazione nazionale, da indire quando riporteranno in aula la legge madre di ogni bavaglio: quella sulle intercettazioni.

Di fronte a quello che sta accadendo ci auguriamo davvero che ciascuno rimetta in un cassetto lo spirito di parte , di partito, di associazione, di organizzazione, per mettersi a disposizione di una grande battaglia per la legalità repubblicana e per la dignità costituzionale. Teniamoci pronti perchè questa "banda degli onesti" non esiterà neanche nel mese di agosto per mettere a segno l'ultimo sfregio. Se sarà il caso dovremo essere pronti a rispondere  sempre e comunque, anche nella giornata di ferragosto!

“Fuori le Logge dalla Rai” - Oggi, 6 luglio alle ore 14 appuntamento davanti alla sede di Palazzo San Macuto


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