Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - ESTERI
Breviario internazionale
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Francesco Peloso*

Breviario internazionale

Il Segretario di Stato Hillary Clinton, ha infine pronunciato le parole fatidiche: il dittatore siriano Assad non è indispensabile. Intanto a Damasco, i lavori della Conferenza per il dialogo, organismo promosso dal regime cui prendono parte alcuni settori della società civile – ma non la gran parte delle opposizioni – ha aperto alla riforme costituzionali, che poi significa fine del sistema a partito unico, cioè del Baath. Del dibattito in corso in questi giorni in Siria, ha dato un ampio resoconto Kiwan Kiwan sul Mondo di Annibale.  Il cammino è lungo, altro sangue sarà versato, le violenze di questi mesi sono state inaudite. Ma la Primavera araba, che porta con sé un numero sempre più alto di vittime cadute per ottenere libertà, diritti, democrazia, giustizia sociale, non accenna a concludersi e anzi, attraversa il mondo e – come abbiamo raccontato – arriva in Malaysia.

In questo quadro torna a farsi sentire l’assenza di elementi di governance mondiale, le Nazioni Unite sono ancora incapaci di giocare un ruolo decisivo nelle crisi internazionali,  per quanto, in alcuni frangenti, si sono fatte sentire. L’Unione europea è in realtà presa dal confronto con un collasso economico e finanziario, interno al suo stesso sistema, che rischia di metterne in discussione la stabilità e l’unità. Ancora una volta, saranno le manovre finanziare il  vero collante del vecchio continente, mentre la divaricazione fra fasce sociali deboli e classi abbienti, torna a crescere senza che vi sia più l’aiuto e il sostengo decisivo del potente welfare europeo costruito nel dopoguerra e ora in via di disintegrazione. C’è materia, e che materia, per un dibattito serio sul ruolo della sinistra europea.

L’estate di dieci anni fa, infine, quella del 2001, era destinata a diventare una di quelle date simbolo nella storia recente. A Genova s’infrangeva, in un caos di violenza, il sogno del movimento no global, quello che chiedeva di rivedere tutto un modello di sviluppo e la direzione di marcia del capitalismo: una enorme massa di giovani chiedeva di rimettere al centro della politica mondiale le persone, i territori, l’ambiente, i diritti, le relazioni fra nord e sud del mondo. La crisi di quel movimento – scatenata da una repressione feroce ma anche, va detto, dalle tendenze estremiste e minoritarie che puntavano allo scontro  – coincide, in buona misura, con il venir meno di un pensiero critico sul mondo contemporaneo.

Ma qualcosa di quell’ondata ha percorso come un fiume carsico la storia di questi dieci anni e si  è espresso, fra l’altro, nel voto referendario delle settimane scorse su acqua e nucleare. Nel settembre del 2001, poi, gli attentati delle Torri Gemelle e del Pentagono, aprivano il decennio oscuro dello scontro di civiltà. Prendeva corpo quella visione, della destra americana e occidentale, che voleva costruire su un modello di paure e di identità chiuse,  il nuovo equilibrio mondiale; su questo schema si innescava la nuova battaglia per le conquiste delle risorse energetiche; quel tentativo è finito male. Le rivolte arabe sono del resto il segno che i popoli possono parlare con voce propria. Nei prossimi anni, inoltre, un altro evento è destinato ad entrare nella memoria collettiva della globalizzazione: è il terremoto del Giappone con l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima. L’onnipotenza non è di questo mondo, certo,la ricerca scientifica andrà avanti e ci darà altre risposte, intanto fra i compiti che governi e cittadini hanno davanti, c’è quello di dare vita a un sistema di consumi più razionale e giusto, mentre le energie rinnovabili presto on sono più una trovata estemporanea ma una necessità collettiva.

*da www.ilmondodiannibale.it


Letto 2879 volte
Dalla rete di Articolo 21