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P4, la Camera vota l'arresto di Papa. Il Senato "salva" Tedesco
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di redazione

P4, la Camera vota l'arresto di Papa. Il Senato "salva" Tedesco

La Camera ha votato a favore dell'arresto dell'onorevole Alfonso Papa, del Pdl. Un risultato a sorpresa che è stato accolto con gelo palpabile dalla maggioranza, dal governo e in particolare da Silvio Berlusconi, che poco prima aveva applaudito calorosamente l'intervento con cui Papa aveva chiesto di votare contro l'autorizzazione al suo arresto. I voti a favore sono stati 319 contro 293 contrari. La spaccatura tra Pdl e Lega è evidente, tant’è che il capo del governo, pur nella convinzione di poter “tenere” la maggioranza e andare avanti, ha già dato appuntamento a Umberto Bossi venerdì per un chiarimento sulla maggioranza, messa ora seriamente in discussione. Tanto è vero che anche dal vertice serale di Palazzo Grazioli tra Berlusconi e lo stato maggiore del partito è emerso che tutto questo è nato da problemi interni della Lega e dalla spaccatura tra parlamentari vicini a Maroni e il resto del Carroccio. La votazione su Papa è preceduta da una seduta particolarmente tesa a palazzo Madama dove non passa la richiesta della procura di Bari nei confronti dell'esponente Pd, Alberto Tedesco, per la sanità pugliese.

Anche al Senato c'è lo scrutinio segreto: si registrano 151 no, a fronte di 127 si' e 11 astenuti. E', pero', giallo sulla paternità dei voti: il Pd dice di essersi espresso per il sì e che sono stati in realtà molti senatori leghisti a graziare Tedesco per poi scaricare l'accusa di incoerenza sul centrosinistra. Accusa quest'ultima respinta al mittente dal Carroccio. Tedesco annuncia che non rassegnerà le proprie dimissioni, come paventato da piu' parti: “Lasciando il mio incarico avrei dato ragione alle tesi dei pm che dicono che la mia posizione e' potenzialmente criminogena”. Il Pd, per bocca di Pierluigi Bersani, non ha dubbi: 'La maggioranza si à rotta, siamo stati coerenti sul sì all'arresto per Papa e Tedesco'.


Oggi al Senato si voterà il rifinanziamento della missioni all’estero e già si preannuncia un nuovo braccio di ferro tra Pdl e Lega : da tempo il Carroccio ha espresso la sua contrarietà a rifinanziarle, e l’ex ministro Roberto Castelli ha già annunciato il suo no. Difficile, per diversi esponenti della maggioranza, che non si apra il rischio concreto di una crisi di governo nel caso che da Palazzo Madama dovesse arrivare un “no” al rifinanziamento.
Oggi Berlusconi sarà a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato e di governo, ma, per venerdì, ha già fissato l’appuntamento per un faccia faccia decisivo con il leader della Lega Nord.


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