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Da nord a sud un solo grido: " LasciateCIEntrare"
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di redazione

Da nord a sud un solo grido: " LasciateCIEntrare" Dal nord al sud per chiedere a gran voce che venga rispettato un principio fondamentale: la libertà di informazione all'interno di CIE e Cara. Questo il risultato della giornata di mobilitazione promossa per oggi da Fnsi, Ordine dei giornalisti, Art. 21, Asgi, Primo marzo, Open Society Foundation, European Alternatives e, tra i parlamentari, da Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta, Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi per dire no alla circolare  n. 1305. “I Cie e i Cara 'sono da tempo off limits per l'informazione - ha spiegato il comitato promotore -, luoghi interdetti alla società' civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie arbitrariamente scelte riescono ad entrare”.  'Una circolare del ministro dell'Interno, la n. 1305 emanata il 1 aprile 2011 - ha denunciato ancora il comitato - ha reso ancora piu' inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell'emergenza nordafricana'. Per questo motivo nella mattinata di oggi gruppi di parlamentari, giornalisti, associazioni ma anche esponenti della società civile si sono ritrovati davanti a Cie e Cara di diverse città ( Roma, Bologna, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Cagliari, Santa Maria Capua Vetere, Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle) per ribadire la propria contrarietà alla circolare che vieta l'ingresso alla stampa ma anche per dire no al prolungamento dei tempi di trattenimento fino a 18 mesi.
Anche la Cgil ha lanciato un appello affinchè i Cie vengano aperti all'esterno e ci sia una reale tutela dei diritti umani, mentre il segretario della FNSI, Siddi, presente a Elmas in Sardegna ha ricordato come sia stata inviata a Maroni una lettera in cui si chiedeva il ritiro della circolare suddetta. Lettera rimasta senza risposta.
'Questi centri - ha dichiarato infine Pietro Marcenaro presidente della Commissione Speciale Diritti Umani del Senato incontrando i giornalisti dopo la visita presso il Cie di Torino  - sono peggio del carcere, perche' il carcere si occupa delle persone, o almeno in linea di principio e' tenuto a farlo. Nei Cie invece il tempo e' vuoto, se chiedi agli ospiti che cosa fanno, la risposta e' niente. Le carceri sono sovraffollate e hanno molti problemi, ma al loro interno esistono spazi di privacy e i detenuti sono tenuti occupati'.

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