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Bashar e Hezbollah: il barometro dice “diluvio”
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di Riccardo Cristiano*

Bashar e Hezbollah: il barometro dice “diluvio”

Walid Jumblatt è stato eletto in Parlamento, con la sua pattuglia drusa, dal campo anti-siriano. Ma poi, nello scorso anno, le esplicite minacce siriane, rivolte a lui e a suo figlio, gli hanno consigliato di passare dall’altra parte: si è arrivati così al ribaltone libanese che ha consentito di mandare Hariri all’opposizione, con la conseguente formazione del governo  Miqati, un governo del quale i filo-siriani e in particolare gli Hezbollah sono l’ossatura.

Ora accade che lui, Walid Jumblatt, abbia dichiarato che il regime siriano deve smetterla di assassinare i suoi concittadini, deve sospendere le occupazioni militari delle città e deve anche piantarla di parlare di “diritti arabi”, perché nessun diritto può essere difeso da chi nega i più elementari diritti ai propri connazionali.

Dunque Jumblatt, da anni il barometro del Medio Oriente, ci dice che Bashar al-Assad, abbandonato anche da quelli che sono i suoi più preziosi alleati, Turchia e Qatar, è ormai destinato a uscire di scena sotto il terribile peso di migliaia di morti e di seviziati. La sua linea, “o mi uccidete o vi uccido io”, lo ha portato in un vicolo cieco, visto che quanto più uccide tanto più aumentano i manifestanti.

I guai di Bashar portano guai anche ai suoi amici. E così accade che nella roccaforte di Hezbollah, Nabatiyeh, nel Libano meridionale, alcuni commercianti abbiano violato le ferree disposizioni del Partito di Dio e abbiano ripreso a somministrare alcolici. In passato tentativi del genere c’erano stati, ma erano stati brutalmente repressi dai miliziani di Hasan Nasrallah. Questa volta no, e così a Nabatiyeh da qualche giorno sono in vendita gli alcolici. Quando l’idea è venuto a un commerciante della piccola Houla  gli Hezbollah però sono intervenuti. Ma il loro assalto contro il vinaio di Houla è stato respinto da militanti del Partito Comunista Libanese.

Sì, i più importanti barometri del Medio Oriente, quelli libanesi, dicono per Bashar e i suoi amici è cominciata un’estate molto difficile.

*da www.ilmondodiannibale.it


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