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Esplosione Arpinate: CGIL, senza controlli e prevenzione trend morti sul lavoro rimane preoccupante
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di Redazione

Esplosione Arpinate: CGIL, senza controlli e prevenzione trend morti sul lavoro rimane preoccupante La tragedia avvenuta ieri nell'Azienda pirotecnica 'Arpinate' nel frusinate dimostra che "senza un rafforzamento di controlli certi, finalizzati alla prevenzione degli incidenti in particolare nei settori più a rischio, il trend dei morti sul lavoro continua ad essere preoccupante". E' quanto sostiene Vincenzo Scudiere, Segretario Confederale della CGIL nel commentare la violenta esplosione avvenuta ieri pomeriggio nella fabbrica di fuochi d'artificio della famiglia Cancelli che ha provocato la morte di 6 persone, il titolare, i due figli e tre operai.

Il dirigente sindacale, nel fare il punto sulla situazione "preoccupante" per la sicurezza sul lavoro in Italia, ricorda come nel 2011 siano state 452 le vittime sul lavoro, ossia "una media di tre morti al giorno". In particolare, tanti incidenti riguardano i lavoratori extracomunitari assunti in nero, che rappresentano il 40% dei morti sul lavoro. "Non è un caso - prosegue Scudiere - che ogni tanto, si abbia notizia del ritrovamento sul ciglio della strada, a pochi passi dai cantieridi, di lavoratori morti senza documenti ".

Dalla strage nel Frusinate "si evince che, probabilmente - ribadisce il Segretario Confederale CGIL -, un controllo assiduo dei siti ad alto rischio, potrebbe risolvere molti problemi", per questo Scudiere punta il dito contro il Governo che invece "pensa ai tagli nelle attività ispettive e di controllo provocando un rallentamento delle ispezioni, non più sopportabile".

Il dirigente sindacale, infine, torna a denunciare il carattere iniquo della Manovra del Governo, che sottolinea "non sta solo nei tagli agli investimenti, ai consumi e ai redditi da pensione e da lavoro, ma è rappresentato anche dal fatto che le imprese - spiega Scudiere - per fronteggiare le poche occasioni di produzione che capitano, tagliano per prima cosa la voce sulla prevenzione degli incidenti. Questo - conclude - non fa che aumentare i rischi per i lavoratori".

Intanto, l'area dove si trova la fabbrica, sui Monti di Arpino, è stata sequestrata e i carabinieri del Noe di Roma stanno ancora indagando per stabilire la causa della devastante esplosione. Ieri sera il sindaco di Arpino ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle vittime.


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