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Articolo 21 - Editoriali
Frattini: attivati i canali informativi per arrivare alla liberazione delle due ragazze
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di Antonella Coppari

Il governo farà tutto il possibile. Ma bisogna mostrare fermezza per non cedere al ricatto dei terroristi

da La Gazzetta del Sud

ROMA â?? Mostrare fermezza, perché non si può «cedere al ricatto» dei terroristi, ma anche rassicurare il paese che per liberare gli ostaggi verrà fatto «tutto il possibile», senza risparmiarsi: «Serve l'Unità del paese, per questo domani (oggi, ndr ) incontro i rappresentanti dell'opposizione». Ã? questa la linea scelta da Silvio Berlusconi davanti al rapimento delle due italiane in Irak. In una giornata certamente difficile, il premier, dicono i suoi, ha mantenuto i nervi saldi. La notizia l'ha sorpreso a Brissago, nella clinica svizzera dove era volato per visitare il leader della Lega Bossi: da lì si è tenuto costantemente in contatto con Martino, Pisanu, Frattini, i sottosegretari Letta e Bonaiuti, per arrivare nella capitale in serata e dettare la linea ufficiale: «Il governo segue con il massimo impegno il sequestro delle nostre connazionali che operavano in Irak per ragioni umanitarie: faremo di tutto per liberarli, contro il terrorismo serve l'unità», recita una nota diffusa dalla presidenza del consiglio al termine del summit fra servizi segreti e ministri interessati. Due pagine in tutto: oltre al «dato politico» dell'unità nazionale, c'è il dettagliato elenco di tutto ciò che finora è stato messo in campo. Dai contatti di Frattini con il consiglio degli ulema per arrivare alle telefonate di Gianni Letta ai leader dell'opposizione. Insomma, il premier sa bene che l'Italia non gli perdonerebbe un altro caso Baldoni: non ha digerito le critiche che gli sono piovute da più parti per l'attivismo di Chirac di fronte al rapimento dei due giornalisti francesi. Di qui la mobilitazione. Che comincia appena la notizia del nuovo sequestro diventa ufficiale. Entra in funzione l'unità di crisi della Farnesina: è l'incubo dei rapimenti che torna. Dopo Quattrocchi, Agliana, Stefio, Cupertino. Dopo Baldoni, ora Simona Torretta e Simona Pari. Due ragazze da salvare. Ad ogni costo. Parola d'ordine: impossibile fallire. Prima di precipitarsi a Palazzo Chigi, il ministro degli esteri si mette in contatto con i colleghi dell'Irak, Kuwait e Emirati arabi «per attivare anche attraverso loro tutti i possibili canali informativi per arrivare alla liberazione delle due ragazze». Per poi precisare, di fronte ad alcuni accenti polemici sulle misure di protezione in Irak: «Da mesi avevamo avvertito del pericolo che i civili non coinvolti in funzioni istituzionali», corrono laggiù. E un innalzamento del rischio di nuovi, possibili rapimenti di civili italiani, in particolare di donne, era stato registrato anche dal Sismi. Un pericolo annusato da Berlusconi: raccontano i suoi che il premier â?? molto toccato dall'olocausto in Ossezia â?? in questi giorni aveva confidato tutta la sua preoccupazione per la situazione internazionale. Temeva altri atti scellerati. Che puntualmente sono arrivati. Si mobilita il governo. E scendono in campo le più alte cariche dello Stato. Se Ciampi si tiene costantemente informato degli sviluppi della terribile vicenda e telefona alla famiglia delle due donne per esprimere tutta la sua solidarietà, il presidente della Camera Casini commenta con toni insolitamente duri: «Dopo il rapimento delle due operatrici umanitarie italiane non mi si venga più a parlare di resistenza irachena: non usiamo a sproposito parole così impegnative che hanno onorato la storia del nostro Paese e di tanti Paesi nel dopoguerra». Contemporaneamente, il presidente del Senato Pera rilancia: «Questo è il momento della solidarietà, con le due generose donne sequestrate e le loro famiglie. Ma è anche il momento di riflettere e di agire insieme contro chi non ha nessun rispetto per la vita ed i nostri valori». Una linea, quella del governo, che vede unita tutta la maggioranza senza incrinature. Da An â?? i cui vertici si riuniscono a Palazzo Chigi â?? all'Udc con Follini, passando per la Lega è un coro di «non cederemo al ricatto». Contemporaneamente, però, la Casa delle libertà lancia un appello al centrosinistra all'unità: «Di fronte a questa nuova escalation di imbarbarimento â?? dichiara il portavoce di Fi, Sandro Bondi â?? occorre una profonda e convinta solidarietà di tutte le forze politiche italiane a sostegno dell'azione di governo».

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