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Un'assemblea nazionale per la difesa della democrazia e della Costituzione
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di Giuseppe Giulietti

Un'assemblea nazionale per la difesa della democrazia e della Costituzione

Il giornle del partito dell'amore ha deciso oggi di manganellare il presidente della Camera Gianfranco Fini, e lo ha fatto in modo durissimo, nequivocabile, parogonandolo "all'orribile Di Pietro". C'è poco da scherzare, nel loro linguaggio si tratta di una accusa terribile, la stessa che veniva rivolta agli infami, ai traditori, a quelli che sputano nel piatto del padrone, che sarebbe poi re Silvio, il vero proprietario del Giornale.

Le stesse parole oggi riservate a Fini, furono scagliate contro Indro Montanelli quando osò manifestare le sue critiche al medesimo Berlusconi.

L'offensiva odierna segna l'apertura di una vera e propria campagna contro Fini, contro Napolitano, contro la corte costituzionale, contro chiunque voglia e vorrà difendere la prima parte della costituzione e impedire che l'annunciato confronto possa trasformarsi in una svendita della legalità repubblicana.

Naturalmente non mancheranno le prese  di distanza, le rettifiche, gli attestati di affetto all'amico Fini ,ma la ricomposizione sarà impossibile.

Lo stesso spettacolo, del resto, era andato  in scena dopo i messaggi mediatici e politici riservati alla signora Veronica, al direttore dell'Avvenire Dino Boffo, alla corte costituzionale, allo stesso Fini.
Il prossimo obiettivo sarà,al momento opportuno,il presidente Napolitano.

Non ci interessa sapere se qualcuno chiederà a Feltri di dimettersi, comunque sarebbe una operazione di facciata, forse lo ritroveremmo, poco dopo, in una delle trasmissioni del polo raiset.

In  ogni caso al direttore del Giornale va dato atto di aver dato voce agli umori profondi di una parte della destra, quella più vicina al presidente del consiglio, quella che vuole il botto finale, la devastazione della costituzione e una bella lezione agli oppositori e ai poteri di controllo, in quanto tali.

Di fronte a questo assalto le opposizioni dovrebbero trovare il coraggio di riunirisi, di concordare un'azione comune, dentro e fuori il Parlamento, abbandonando estremismi verbali e tentazioni consociative rovinose.

Non è escluso che il messaggio di oggi possa essere anche una richiesta di immediato scioglimento delle camere per puntare alla  realizzazione di una repubblica presideniale fondata sul controllo diretto dei media principali e sul rapporto plebiscitario tra il capo  e la sua gente.

Altro che rispetto dei valori racchiusi nella prima parte della Costituzione!

Anche per queste ragioni abbiamo deciso di promuovere la prima assemblea nazionale di articolo 21, interamente dedicata alla Costituzione e aperta alla partecipazione di quanti, cittadine e cittadini, comitati, associazioni, forze politiche e sindacali, non intendono assistere al tentativo di mettere sotto i piedi la legalità repubblicana e di modificare la natura stessa dell'ordinamento democratico nato dalla lotta di liberazione.

Per raggiungere questo obiettivo, bisognerà andare oltre gli schemi del passato, abbandonare categorie rassicuranti ma non utili nel presente, e mettere insieme  quanti, anche nel centro destra, non intendono più accettare lo schema di una sorta di "democrazia proprietaria e familistica" nella quale conta solo il denaro, la forza, il controllo e la manipolazione della pubblica  opinione.

Questo schema non è pericoloso solo per chi non ama il berlusconismo, ma anche per chi, pur essendo di destra, non vuole rinunciare alla politica, al confronto tra i progetti, alla libera dialettica nelle assemblee elettive e alla necessità che sia assicurata una autonomia reale a chi deve garantire la legalità e il controllo verso qualsiasi forma di corruzione e di degenerazione del potere.

Questi valori e questi principi sono oggi in discussione.

Articolo 21, insieme a tanti altri soggetti collettivi, vuole lavorare per unire e non per dividere, per questo la nostra assemblea  sarà interamente dedicata alla individuazione di percorsi e azioni comuni con l'obiettivo di suscitare un grande movimento unitario capace di andare oltre i vecchi confini e di contribuire a spazzare dai nostri cieli quelle nubi che minacciano di distruggere il raccolto.

In questo caso il raccolto sarebbe rappresentato dalla costituzione e da quei diritti, a cominciare da quelli sociali, che sono una grande ricchezza individuale e collettiva.

Mai come in questo caso sarà il caso di non limitarsi ad assistere, fermandosi a tifare per una delle squadre in campo, anche perchè il risultato finale della partita riguarderà il nostro presente e il futuro dei nostri figli.

 


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