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"Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro"
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di Antonio Boccuzzi

"Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro"

Cari amici,
colgo l'occasione per ringraziarvi del vostro contributo e l'attenzione mostrata nel corso degli anni ad un tema delicato e importante quale la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Piangiamo in un lasso di tempo ravvicinato grandi tragedie che hanno colpito il nostro Paese. Il dramma che ha colpito prima Arpino e poi Barletta, dovrebbe accendere in tutti un moto ed un desiderio di riscatto che esige risposte ad un quesito tanto triste, quanto drammatico: quanto pesa e quanto vale la civiltà nel nostro Paese.

Può essere 4 euro la risposta a questa domanda? Indignazione e vergogna dovrebbero assalirci.

Ma questo non è sufficiente, le lacrime e la reale disperazione appartiene alle famiglie che hanno perso i loro affetti, ogni soggetto che ha responsabilità ha l'obbligo in virtù delle stesse di lavorare per trovare e proporre soluzioni che migliorino la vita dei lavoratori ed evitino che si possa ancora morire di lavoro.
Certo, oggi viviamo, così come il resto d'Europa un grave momento legato alla crisi, ma questo non può essere l'alibi che oscura tragedie e drammi di vite spezzate.

Ogni infortunio e ogni decesso sul lavoro è una sconfitta della società.
Il lavoro è sempre più un sogno e allo stesso tempo un mezzo per realizzarne altri;può essere motivo e causa che cancella quelli che avremmo voluto continuare a fare?

Sono convinto che dal punto di vista legislativo l'Italia goda di un impianto più che adeguato, ma è indispensabile rendere attuabili ed esigibili le norme nella loro piena applicazione.

Come ricordavo, nella passata legislatura, a camere sciolte fu approvato il Testo unico per la salute e sicureza nei luoghi di lavoro, oggi legge 81; nell'attuale legislatura, a luglio del 2009 con il decreto 106, questa maggioranza ha indebolito a mio avviso l'impianto della legge minando la parte sanzionatoria e riducendo alcune importanti iniziative a mere soluzioni burocratiche che non vanno in una direzione virtuosa per la soluzione del problema.

Nonostante questo, quando abbiamo lavorato con una palese comunione di intenti, siamo riusciti a raggiungere risultati notevoli ed importanti, come l'approvazione della normativa legata alla bonifica degli ordigni bellici e soprattutto con l'accoglimento di un emendamento del partito democratico, che prevede lo scorporo del costo del lavoro negli appalti,che mira a sconfiggere il dannoso e pericoloso "massimo ribasso" che implica senza alcun dubbio un taglio dei costi proprio nella sicurezza.

Attuale e importante è l'introduzione nella manovra del reato di caporalato, questo sì nella direzione virtuosa che potrebbe abbattere il ricorso al lavoro nero altra piaga del nostro Paese.

Ma per una cosa fatta bene, nell'opinabile regola dell'assurdo reciproco, nella stessa manovra è stato inserito l'articolo 9 che discrimina e limita le opportunità dei lavoratori disabili, facendo venir meno il principio del reale inserimento degli stessi nel mondo lavorativo e del lavoro come mezzo di reiserimento nella vita sociale.

Tutti questi interventi presuppongono una profonda modifica alla cultura della sicurezza e all'idea che meno lacci e lacciuoli ci sono, più è semplificata l'attuazione e il rispetto delle regole.

E' utile sottolineare e richiamare ancora una volta il governo ad un ruolo più attivo ed efficace. Sono diminuiti i controlli,non sono stati assunti gli ispettori e gli operatori tra i vigili del fuoco,gli uffici del lavoro ,i tecnici della prevenzione necessari a garantire prevenzione e controlli. Il tutto inserito in una politica sul lavoro che ha diviso e non unito le forze sociali.

Per tutti questi motivi auspico che intorno alla giornata promossa dall'Anmil ci possa essere un'attenzione mediatica importante, che si occupi non solo dell'elaborazione del lutto, ma soprattutto di quella prevenzione che andrebbe ad evitare molti infortuni.

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Ultim'ora: Rainews trasmetterà in diretta i funerali delle vittime di Barletta. Articolo21, attraverso il suo portavoce Giuseppe Giulietti aveva chiesto che il servizio pubblico garantisse la diretta. Proposta accolta dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli.


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