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Articolo 21 - Editoriali
Anche voi di Emergency nel segno di Francesco d'Assisi
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di Stefano Mocio*

* Sindaco di Orvieto

Ieri, alla Camera dei Deputati, è nata una nuova festività. Si tratta di una giornata della memoria dedicata alla cultura di pace e solidarietà espressa da Francesco di Assisi. Noi, in Umbria, ne siamo felici per più motivi.  Il primo, è ovvio, perché Francesco è umbro. Felici perché la legge è umbra grazie a Marina Sereni e Beppe Giulietti, deputati umbri. Siamo felici perché da Francesco, al di là della sua Santità, del suo credo, di quello di ognuno di noi, dellâ??essere appartenenti a professioni religiose diverse o anche non credenti, passa un denominatore comune a tutti. Il suo impegno per i deboli, gli affranti, i bisognosi, i cercatori di pace. 

In chiave moderna e in chiave Laica Francesco o Francesca potrebbero essere ciascuno e ciascuna delle centinaia e centinaia di volontari che sono qui oggi. Volontari di Emergency.  Donne e uomini che nellâ??associazione dove Gino Strada è direttore generale, Teresa Presidente, assistono il mondo più debole, grazie a principi fondamentali come la solidarietà la pace e lâ??impegno civile. Lo assistono al di là dellâ??impegno dei governi â?? troppe volte spinti a trovare la Pace attraverso la guerra -. Lo fanno nelle situazioni più disagiate.  Sotto i bombardamenti, in situazioni al limite della sopravvivenza. Lo fanno come Simona Torretta e Simona Pari. E così la nascita di una nuova giornata della memoria dedicata allâ??integrazione, alla solidarietà e alla cultura della Pace è stata, ieri, il migliore auspicio anche per ciò che oggi comincia ad Orvieto.

Oltre 1500 volontari sono ad Orvieto per festeggiare i 10 anni di Emergency. E noi siamo ben lieti di accoglierli.  Li accogliamo perché la nostra città è una città che vuole narrarsi non solo per la sua storia, per lâ??arte.  Ma anche, in prospettiva, per questioni essenziali come la cultura della Pace, la cultura dellâ??impegno sociale e civile.

Lo abbiamo fatto in tante occasioni e per noi resta uno degli impegni fondamentali.  Una cultura espressa anche nel nostro statuto comunale. Lo abbiamo fatto pensando alla situazione mediorientale e tentando di intervenire direttamente lì, a Betlemme, città con cui siamo gemellati, nel tentativo di dare, attraverso la cultura della pace, un futuro alle popolazioni di quella tormentata terra.

Lo facciamo assegnando, annualmente, un premio ai diritti umani. E qualche anno fa lo abbiamo fatto assegnandolo a Don Luigi Ciotti, lui, uno dei tanti amici di Emergency.

Lo facciamo, nel primo giorno di ogni anno, spinti dalla volontà che dovrà essere migliore di quello precedente, accendendo la luce della pace nel nostro duomo, alla fine di una settimana di musica jazz, altro segno che passa per lâ??arte delle note e che ha in sé lo spirito della cultura dellâ??integrazione.

Oggi ci sentiamo di partecipare, ospitandovi ad Orvieto, ad un altro progetto di pace, di solidarietà che è quello da voi rappresentato. Con i vostri progetti, i vostri ospedali, i vostri volontari, il vostro impegno, la vostra semplicità, il vostro dare senza nulla chiedere. Il vostro raccontarvi sottovoce, senza proclami troppo volte assordanti che non fanno parte del lavoro di chi quotidianamente, aiuto dopo aiuto, costruisce la pace.

Vorremo vedervi ogni anno, avervi qui per sentirci raccontare che le cose vanno meglio. Che le guerre diminuiscano, che le popolazioni civili soffrano sempre meno. Augurando ai vostri seminari e alla vostra festa di trovare, anno dopo anno, motivi di soddisfazione maggiore.

Vi ringrazio per avere scelto la nostra città. La E rossa di Emergency sarà un'altra pietra posta alle fondamenta della cultura di pace, solidarietà e impegno civile che questa città vuole esprimere.

*sindaco di Orvieto

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