Articolo 21 - ESTERI
Egitto, la vera novità
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di Riccardo Cristiano

La vera novità, forse ancora esile ma importante, viene da un altro palazzo cairota, dall’Università Islamica di al-Azhar. Ridotta negli anni del mubarakismo a cadente agenzie di fotocopie dei discorsi degli ulema sauditi, al-Azhar produceva in proprio solo stucchevoli vaniloqui elogiativi del presidente Mubarak. Il più longevo dei suoi presidi, lo shayk al-Tantawi, era un semplice passacarte governativo capace di pronunciare sentenze religiose “nel nome di Dio e di Mubarak”.
Ora no, ora non è più così. Dopo mesi significativi, mesi in cui al-Azhar ha dimostrato di avere riattivato il proprio muscolo cerebrale, ieri il suo massimo esponente, la shayk al-Tayyeb, ha detto chiaro chiaro che gli apparati di sicurezza egiziani dovevano smetterla di sparare sulla folla. Sembra poco, ma che al-Azhar delegittimasse il potere, i generali, è la vera novità di ieri. al-Tayyeb non ha invitato le parti a moderarsi, non ha invitato i giovani a rientrare nelle loro umili case e restarvi in silenzio, ha detto che gli apparati dello Stato dovevano smetterla di sparare sui propri concittadini. Dunque il modello wahhabita per cui il capo ha sempre ragione, la repressione è bella, e il popolo fa schifo è stato spezzato in un giorno storico, drammatico, importantissimo per l’Egitto, senza ovviamente scivolare nell’”opposto analogo”, il binladenismo. Tanto che le tuniche grigie degli shayk di al-Azhar sono state viste, nel pomeriggio, entrare in piazza Tahrir, facendo in certo qual modo da scudo ai manifestanti.
Se la seconda rivoluzione egiziana consentirà ad al-Tayyeb di portare avanti la sua rivoluzione culturale, di capovolgere l’Islam ufficiale, più che una novità sarà la vera rivoluzione del XXI secolo.
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