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Treni notte: "Occuperemo a oltranza, vogliamo risposte"
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di Bruna Iacopino
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L'appalto sarebbe ufficialmente scaduto nel 2012, ma, con una mossa imprevista Trenitalia decide di rescindere il contratto con l'azienda ad aprile 2011 e subito dopo indice una nuova gara d'appalto per la gestione del medesimo servizio, con un budget pari a 55 mln di euro, praticamente dimezzato rispetto all'anno precedente. Risultato, non solo Servirail si tira indietro dal bando ma arrivano le lettere di licenziamento ai lavoratori che di punto in bianco si ritroveranno senza un lavoro, ma senza neanche ammortizzatori sociali perchè l'azienda non avrebbe versato i contributi necessari per la cassa integrazione.
“Abbiamo preso parte agli incontri fatti al Ministero che non hanno prodotto nulla” racconta Giuseppe “ e abbiamo anche avuto modo di incontrare a Torino il Governatore Cota che aveva promesso si sarebbe impegnato per garantirci quanto meno il reintegro. Ad oggi abbiamo come unica certezza la disoccupazione.”
Secondo Giuseppe, tuttavia, di “inatteso e di imprevisto” in tutta questa storia non c'è proprio nulla. Ci sarebbe invece, sostengono all'unisono i lavoratori, una volontà a monte di rendere secco l'intero ramo dei vagoni letto notturni, nell'ultimo periodo in particolare, inibendo delle vetture, quindi rendendo i posti non disponibili oppure sopprimendo intere corse così da avere un calo anche di passeggeri.
“E vogliamo parlare poi della mancata pubblicizzazione dei treni notte?” A sollevare la questione è Antimo, in RSI da 27 anni, addetto alla manutenzione dei treni notturni, 5 mesi di stipendio non pagati alle spalle e due anni di cassa integrazione come prospettiva. Anche i lavoratori di Rsi hanno avviato cause per “interposizione di manodopera” come i dipendenti Servirail.
La partita è completamente aperta, tra interrogazioni parlamentari che aspettano risposta, richieste di incontri con l'Ad Moretti, non ultimo da parte del sindaco di Bari, le visite del Senatore Pedica tra i pochi a farsi carico della vertenza e l'ennesima mobilitazione nazionale di tutto il utto il personale dei servizi di supporto e complementari al servizio ferroviario proclamato dai sindacati per i giorni 1 e 2 dicembre.
“Quello che chiediamo è di vedere garantito il nostro diritto al lavoro” dice Giuseppe “ e se stiamo qui oggi è per il diritto al lavoro... che sia Trenitalia o una qualsiasi altra azienda questo ha poca importanza.”
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