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“No via Craxi a Milano”, in piazza Antonio Di Pietro, Beppe Grillo e i giovanissimi
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di Micol Sarfatti

“No via Craxi a Milano”, in piazza Antonio Di Pietro, Beppe Grillo e i giovanissimi

La pioggia battente non ha fermato le proteste contro l’amministrazione milanese che vuole intitolare una via a Bettino Craxi. Piero Ricca e l’associazione Qui Milano Libera hanno organizzato sabato 9 gennaio un presidio in piazza Cordusio. Dal palco, sovrastato da uno striscione con la scritta “No via Craxi a Milano”, hanno parlato anche Antonio Di Pietro e Beppe Grillo.
Per il leader dell’Italia dei Valori la volontà di intitolare una via a Bettino Craxi è «una violenza alla storia. Non è possibile riabilitare una persona senza informare che sul piano politico ha indebitato il Paese, sul piano giudiziario è stato latitante e che ha usato le istituzioni per fregare i soldi alla gente.» «Utilizzare Bettino Craxi per riscattare il paese è come usare Lucifero per rinnegare Dio» ha concluso lapidario Di Pietro.
Ironico e graffiante come sempre Beppe Grillo, pronto ad accettare una via o una targa intitolata all’ex leader del Psi «purchè vengano intitolate vie anche ad altri: ci potrebbero essere Buenos Dell’Utri al posto di corso Buenos Aires a Milano o Largo Mangano.» Il comico genovese, autore di uno dei blog più cliccati in Italia, ha attaccato anche Palazzo Marino che «non sa nulla di quel che pensano i cittadini. Se avessero fatto Dario Fo sindaco di Milano a quest’ora avremmo una città capitale della cultura in Europa.» Secondo Beppe Grillo «la città ha bisogno di una lista di cittadini, né di destra, né di sinistra. Votando il singolo si vota un network, non una persona. La verità è che le istituzioni hanno paura dei cittadini, in realtà la democrazia non c’è mai stata».
Lapidario il commento alla manifestazione del figlio di Bettino, Bobo Craxi: «Di Pietro e Grillo – ha detto – sono un po’ patetici: fanno una manifestazione contro un uomo politico che non c’è più, un caso unico al mondo. C’è di che riflettere».
Tanti comunque i giovanissimi presenti in piazza: molti hanno saputo della manifestazione dai social network come Facebook o dai blog. Sul palco sono stati rappresentati dalla blogger Roberta Covelli, 17enne milanese che ha sottolineato l’importanza di un’informazione libera.
Molti di questi ragazzi non erano nemmeno nati all’epoca del governo Craxi, ma hanno comunque voluto documentarsi sulla sua storia e hanno sentito il bisogno di manifestare. Ed è a loro che si rivolge anche Antonio Di Pietro: « I nostri giovani devono essere informati correttamente, per non passare da un regime all’altro. Se non fermiamo questa impostura della storia ancora una volta si avrà un’idea sbagliata di come stanno le cose.»

 


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